Pallotta, Totti, la Roma e lo scoop


Un genio 2.0, presente e inafferrabile nella sua assenza


di Silvio Sarta
Categoria: Controvento
19/06/2019 alle ore 10:50



Ho uno scoop assoluto. Smentisco Totti e tutti. Il Presidente della Roma James Pallotta è in città. Non è vero che manchi dal Colosseo e da Trigoria da quasi un anno e mezzo. E' falso affermare che si trinceri ora a Boston e soprattutto a Londra, immerso in riunioni fiume e decisioni digitali e fredde. 

Pallotta preferisce il Tevere al Tamigi. Io lo vedo quasi ogni giorno, dissimulato tra nutrie e gabbiani killer, mentre fa slalom leggero in mezzo a emarginati e violenti. E' abile, perchè riesce a non sporcarsi la giacca che ha uno smartphone ultrapiatto per ogni taschino. Pallotta è in mezzo ai romani, in ogni strada bucata, in ogni albero marcio che viene giù, in ogni sorriso mancato e mortificato che ai tempi che furono si chiamava disincanto.

Pallotta insegue come un'ombra le piaghe del fallimento di un mito planetario. Pallotta annota, rumina, delega e trasforma ogni cosa in brand, creando un ciclo vizioso di investimenti a perdere, come soltanto i grandi bari sanno fare. Pallotta spesso si nasconde in un lurido anfratto naturale nei pressi di Tor di Valle, laddove nel remoto secolo buio la teppa e la borghesia a braccetto sognavano flash famosi alle corse dei cavalli.

Da quelle parti, soprattutto di notte, Pallotta incrocia di nascosto nientemeno che la Sindaca! Insieme, fingendo di odiarsi, fanno sedute spiritiche evocando il fantasma di uno stadio che è un perfetto alibi allo specchio; serve a entrambi per volerlo a parole e non costruirlo mai. Pallotta lo puoi toccare nell'arroganza, nell'indifferenza, nella sciatteria insopportabili di un popolo che scivola in basso, felice che l'altro stia un pò più giù.

Pallotta è un genio 2.0, presente e inafferrabile nella sua assenza. Anche molti dei suoi servi cercano di imitare il padrone, ma colgono, va detto, risultati ancor più miserabili rispetto all'originale. Ho chiesto un'intervista in un luogo segretissimo e deserto; una scala mobile rotta da mesi della Metropolitana. Lui però non si è fatto vedere...

Al suo posto c'erano circa cento ricchissimi romani, imprenditori, faccendieri, finanzieri, ereditieri, che già otto anni fa avrebbero potuto comprare la Roma. Non lo fecero per paura. Magari non avrebbero vinto nulla neanche loro, però avrebbero seguito altri valori e, forse, ricacciato l'odio, che ormai è moneta di scambio reale.

Stavo per tornare a casa deluso quando mi sono sentito afferrare alle spalle. Era lui, James, sorridendo mi ha ucciso. L'ultima immagine catturata dai miei occhi è stata quella dello Stadio Olimpico, ormai vuoto.

 

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