Abruzzo, Pagano (Fi) no a candidatura consiglieri a Presidenza. Poi la "retromarcia" via Fb


Il coordinatore di Forza Italia a impaginato.it : stop ai voltagabbana, meglio alleati di Salvini che di Alfano


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
10/08/2017 alle ore 00:02



La politica, mai come quest’anno, non va in vacanza. E gli animi sono surriscaldati almeno come questo agosto implacabile dal punto di vista delle temperature. Si annuncia  una campagna elettorale, quella per le politiche di primavera, lunga e tormentata. Che succede nel campo del centrodestra galvanizzato dal risultato recente nelle amministrative abruzzesi? Lo spiega in questa intervista ad impaginato.it il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano. Che senza mezzi termini annuncia: “Le ambizioni personali sono sempre apprezzabili. Ma non si pescherà tra gli attuali consiglierei regionali il candidato del centrodestra alla presidenza della regione” dice. E le sue parole suonano come un fulmine a ciel sereno. E infatti passano poche ore. E via Facebook arriva la "smentita" con un post che rassicura gli animi rispetto al senso dell'intervista, ovviamente registrata.

"Smentisco di aver dichiarato che non si pescherà tra gli attuali consiglieri regionali il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione... ribadisco ora, che chiunque potrà essere il candidato, ovviamente consiglieri regionali compresi".

Impaginato.it conferma quanto scritto, e si ribadisce, registrato, nell'intervista in questione che riportiamo di seguito. 

Pagano non si sbilancia sui nomi in predicato per la corsa per la poltrona più importante. “E’ prematuro fare questo esercizio” afferma avendo però tracciato una pregiudiziale che pesa come un macigno. “A settembre inizieremo un percorso per un programma importante. Troveremo, quindi, i candidati che rappresentino esattamente il progetto politico e che saranno espressione dell’intero centrodestra. Solo uniti possiamo vincere” dice mentre pensa al risultato, clamoroso ottenuto all’Aquila con la candidatura unitaria di Pierluigi Biondi. Incoronato sindaco grazie ad uno sforzo corale. 

“Dobbiamo prima guardare con attenzione le politiche, poi ci occuperemo delle regionali” dice Pagano che di una cosa però è certo: non prevarranno protagonismi locali. “Il nostro sarà un candidato di coalizione concordato con Roma”. O meglio con Arcore.

“Alla politica regionale si affianca inevitabilmente quella nazionale - spiega ancora Nazario Pagano - la Sicilia ne è l’esempio eclatante. Il ruolo del Presidente della regione è un ruolo strategico, è un’importante passaggio in avanti per la gestione politica dell’intero Paese”. Ma qual è l’identikit del perfetto candidato allora?

“Ci sono persone esterne alla politica regionale che sarebbero in grado di dare risposte concrete ai cittadini e di gestire l’Abruzzo” afferma ancora il coordinatore regionale di Fi: Che sembra sbarrare la strada a tutti quei consiglieri regionali che hanno puntato la poltrona da numero uno dell’Abruzzo, dove attualmente siede Luciano D’Alfonso.

“Negli ultimi 20 anni non si è mai visto un consigliere regionale candidato a Presidente della regione: Gianni Chiodi prima di essere eletto governatore è stato il sindaco di Teramo. Prima di lui,  era stata la volta di Giovanni Pace, all’epoca parlamentare. Noi dobbiamo trovare una figura che abbia il consenso di tutti. Io trovo che ce ne siano anche nell’ambito dell’imprenditoria. Al momento - ammette Pagano - ci sono diverse personalità sotto la lente d’ingrandimento ma valuteremo a settembre”. Un tempo tutto sommato ravvicinato se si pensa che la scadenza naturale della giunta D’Alfonso ha un’orizzonte temporale diversa dalle politiche di primavera.

“Oggi siamo di fronte ad uno scenario liquidi: personalmente sono convinto che in regione andremo alle elezioni anticipate. D’Alfonso, che ora ha dei numeri scarsi e che a fatica conduce il suo mandato, sta già puntando alle politiche. Se il suo partito gli consentirà di candidarsi, lascerà prima dello scadere dei cinque anni la poltrona da Presidente. E, a quel punto, dovremo andare alle elezioni nel più breve tempo possibile, nel rispetto dei cittadini”. Se dovesse delinearsi un orizzonte temporale di questo genere, quel che è certo è che la classe dirigente forzista a livello abruzzese si troverebbe di fronte ad una scelta netta. Quella del “one shot” la definisce Pagano che lancia un segnale “agli ambiziosi: o le politiche, o le regionali”. Sì, ma come scegliere? E soprattutto: alleati di chi?

Al momento della formazione delle liste il coordinatore regionale di Fi terrà conto senz’altro del consenso personale e del lavoro svolto dai singoli.

E la vittoria dell’Aquila potrebbe fare da spartiacque. “Per il centro destra è stato un risultato importante anche perché, inutile negarlo, veniamo da un periodo difficile. Non possiamo certo bruciare la fiducia che hanno riposto in noi i cittadini” torna a ribadire Pagano. Che poi affonda il colpo quando meno te lo aspetti:  “Non possiamo comportarci come la senatrice Federica Chiavaroli (del partito di Alfano, ndr) che è stata votata dal centrodestra e che, pur di andare al Governo, è passata con il centrosinistra: né io, né i cittadini dimenticheremo il suo cambio di casacca”.

Meglio puntare su altre alleanze che anche in Abruzzo hanno funzionato, come nel caso dell’Aquila.

“Ci stiamo organizzando - afferma  - in maniera più capillare sul territorio, puntiamo sulla sicurezza dei cittadini, torneremo a breve sulla questione dei migranti. Sulla quale siamo in perfetta armonia con ‘Noi con Salvini’. Dobbiamo tutelare le classi deboli. Questo vuole fare Forza Italia”. Che con questo sembra ribadire la linea che va delineandosi al livello nazionale. Chiamando in causa le parole del leader indiscusso di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “dobbiamo essere moderati nei modi, ma rivoluzionari nelle idee, che sono liberali”.

Insomma l’interlocutore da privilegiare è la Lega Nord di Matteo Salvini. A partire dal tema dell’immigrazione. Il resto verrà da sé. Come si farà con il Carroccio su altri temi? “Rispetto all’Europa l’atteggiamento da tenere in coalizione con il  Carroccio Mentre per quando riguarda la posizione troveremo una linea comune”.

“Questa legislatura - afferma ancora Pagano - è stata tra le peggiori che io ricordi. Specie per i voltagabbana. Servirebbe  davvero una riforma costituzionale ma per imporre le dimissioni a chi nel frattempo cambia schieramento: si tratta di un vizio pessimo, inaccettabile”.