Elezioni, il casting di D'Alfonso


La lettera di invito a imprenditori e commercianti


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
09/08/2017 alle ore 07:02



Aria di elezioni: si mobilita la Regione Abruzzo ed ecco pronto il governatoreLuciano D’Alfonso che in questi giorni ha inviato centinaia di inviti a imprenditori, commercianti, artigiani, nomi grandi e anche piccoli, anzi piccolissimi, della realtà economica abruzzese per cercare candidati da schierare ai prossimi appuntamenti elettorali.
La data ics è fissata  al 6 settembre, ore 20 al ristorante La Corte in via Montani a Spoltore e D’Alfonso scrive una cartella e mezza piena zeppa di lusinghe su carta intestata della Regione, “La Regione dice la Regione fa” (come si può vedere nella foto sotto).

Forse in linea col famoso casting che sta organizzando Matteo Renzi a Roma, forse per dimostrare che lui è più bravo ed infatti eccoli qua i volti nuovi della società civile e dell’economia serviti alla politica su un piatto d’argento, o forse per mettere il timbro su una serie di personaggi tentati dal centrodestra, visto che anche Berlusconi ha dichiarato di cercare nomi nuovi proprio nella società civile.
Insomma, le lettere sono partite, i posti prenotati, il ristorante riservato:

“Mi permetto di invitarti a una conviviale essenziale per avere modo di confrontarmi con te, per ascoltarti e riflettere con te su come aiutare meglio la Regione Abruzzo”.

In molti si sono chiesti: io, proprio io?

“Ho pensato di individuarti – scrive il governatore – per quello che tu rappresenti nel mondo sociale, economico, culturale e comunitario, stimando la tua capacità di coltivazione dei pensieri e di espressione degli interessi”.

Dalfy e Renzi

E quindi, cosa vuole in realtà il presidentissimo?

“C’è da ricostruire un telaio di espressione sociale, ho bisogno di confronto con te per capire cosa serva ancora all’Abruzzo, quali sono le energie che l’Abruzzo ha dentro di sé”.

E poi, forse con un po’ più di chiarezza, spiega che lui ha bisogno di una fotografia

“su chi possano essere i nuovi protagonisti per capacità di ascolto, significato sociale e, a certe condizioni, anche di attivazione politica”.

Dove attivazione politica può significare ricerca di candidature, portatori d’acqua, voti, idee, sostegno finanziario: insomma, di tutto di più. Più avanti, anche la lusinga vera e propria:

“Fammi conoscere gli abruzzesi che hanno a cuore l’Abruzzo e che possano donare 5 anni del loro tempo per il futuro dell’Abruzzo”.

Luciano D’Alfonso

Cinque anni, il tempo di un mandato: eccola qui la proposta (o la promessa) di una candidatura. Resta da capire che tutto questo ambaradan è organizzato in vista delle prossime elezioni politiche (le uniche certe, per il momento) o per le Regionali, che forse si celebreranno a stretto giro se D’Alfonso, come sembra, si candiderà al Parlamento. In ogni caso la macchina è pronta per partire.
E come al solito, si sovrappongono le figure del politico e del governatore: chi paga le lettere, chi pagherà la cena? Il logo della Regione non lascia dubbi. Evidentemente il presidente non ha messo giudizio: mesi fa l’Autorità garante per le comunicazioni ha bacchettato lui e la Regione per la lettera inviata ai cittadini abruzzesi con cui Dalfyillustrava le ragioni del Sì al referendum invitandoli a votare di conseguenza. Nella stessa lettera compariva il logo “La Regione dice la Regione fa”.
Già in occasione del referendum abrogativo del 17 aprile 2016, l’Autorità aveva precisato che i Consigli regionali non potevano utilizzare in nessun modo i canali istituzionali della Regione né le risorse o il logo dell’ente per sostenere le proprie ragioni in sede di campagna referendaria, anche se i singoli avrebbero potuto prendere posizione schierandosi a favore di una precisa scelta, solo se lo avessero fatto a titolo personale e se, scriveva l’Autorità, “tale attività non sia in alcun modo riconducibile all’ente che rappresentano”.
E invece Dalfy, in quell’occasione, utilizzò il logo “La Regione dice la Regione fa” e firmò le lettere come “presidente della Regione Abruzzo. Errore che negli inviti per il prossimo 6 settembre ha ripetuto solo in parte (ha firmato  come Luciano D’Alfonso ma ha continuato a usare lo stesso logo)
ps: e in ogni caso, tra referendum, amministrative e elezioni politiche e regionali, l’Abruzzo e i suoi problemi restano al palo.

GALLERIA FOTOGRAFICA


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