La risposta di Freud: i mille volti dell'ira


Il sentimento della rabbia fa parte di noi, ma come gestirlo?


di Alessandra Rosa
Categoria: Chiedilo a Freud
20/05/2019 alle ore 10:30



Buongiorno Dottoressa,

mi chiamo Monica ho 24 anni ed ho problemi nel gestire la rabbia che spesso sfogo sul mio fidanzato. Mi rendo conto di avere un problema grave in quanto non riesco  a tollerare bene le frustrazioni, e per tale ragione ho deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia. Potrebbe spiegarmi cosa posso fare nel frattempo?

La ringrazio.

Monica D.

 

Cara Monica,

il sentimento della rabbia fa parte di noi e per tale ragione dobbiamo imparare a canalizzarla nel migliore dei modi. Bisogna sempre esprimerla e mai reprimerla!  Quante volte ci arrabbiamo durante il giorno? I motivi per adirarsi potrebbero essere molteplici....ma quanto stress !!  ma cosa intendiamo con il termine ira? Corrisponde ad una reazione paralizzante che un soggetto vive ogni qualvolta le sue attese non vengono corrisposte. L'ira vi paralizza e di solito risulta una scelta oltre che un'abitudine.

Dal punto di vista fisiologico crea ipertensioni, ulcere, problemi cardiovascolari, disturbi del sonno e frustrazione. Sul piano psicologico interferisce nei rapporti affettivi, rinforza il senso di colpa e genera anche sentimenti depressivi. Spesso nel rapporto con gli altri l'ira incoraggia l'altra persona ad agire come ha sempre agito. Ogni volta che pensate di reagire con ira a un comportamento altrui, negate all'altra persona di essere come vuole.

Bisogna imparare ad apprendere a manifestare ira con modi di comportarsi più funzionali.

Ma come possiamo imparare a gestire l'ira in modo funzionale?

−    prima di tutto devi prendere contatto con i tuoi pensieri e le tue emozioni al momento dell'ira: la consapevolezza è importante!;

−    impara a posporre l'ira anche di qualche secondo, con il passare del tempo imparerai a gestirla sempre di più;

−    non pensare che deve piacerti una cosa che non ti va: una cosa potrebbe anche non piacerti ma non è detto che devi adirarti per questo;

−    impara a tenere un diario dell'ira e registra oltre al motivo il tempo e il  luogo dove ti sei adirato; in questo modo imparerai ad adottare comportamenti dettati dall'ira con meno frequenza;

−    dopo aver avuto una scoppio di collera comunica anche il tuo dispiacere per aver attuato tale comportamento e cerca di stare vicino ad una persona cara;

−    in un momento di tranquillità parla con tutte quelle persone che di solito sono le tue “vittime “ preferite, confessando le tue debolezze e difficoltà nel controllare l'ira;

−    impara ad amare te stesso e non avrai il peso di quell’ira autodistruttiva;

−    non essere emotivamente prigioniero di ogni circostanza frustrante, sfrutta la situazione come sfida per cambiarla, così non avrai tanto tempo per adirarti.

Cerca di fare le tue scelte senza essere guidato dall'ira!