Autonomia differenziata, ecco perché Rotondi la boccia


"I ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri, a dispetto della ignizione di perequazione dello Stato"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
14/05/2019 alle ore 17:20



L'autonomia differenziata spezza in due l'Italia? Le regioni ricche rivendicano di trattenere le proprie risorse, il che a lungo andare potrebbe essere deleterio per il Sud. Ma è davvero così? Nei giorni scorsi l’Italia intera ha assistito a come la malavita sia peggiorata, al punto da non avere pietà neppure di fronte alla presenza di una bambina (ferita gravemente a Napoli durante un regolamenti di conti e salvatasi tramite operazione a Bologna). Impaginato ne ha parlato con il segretario nazionale Dc Gianfranco Rotondi

Dalla bambina sparata a Napoli all’autonomia tanto cara alla Lega: Nord e Sud Italia oggi sono più che divisi che mai?  

Sono allergico alle speculazioni sui fatti di cronaca ma è innegabile che il caso della piccola Noemi mostra drammaticamente il salto di qualità della camorra nel senso della ferocia e della totale assenza di seppur perverse regole di clan (tipo il rispetto della vecchia camorra per donne e bambini). Non saprei se ciò configura una differenza tra Nord e Sud perché oggi stesso divano a Milano, una inchiesta sui collegamenti politici della ‘Ndrangheta. Sono due volti della stessa medaglia: la malavita organizzata (ben lungi dal battere in ritirata) affila gli artigli nel Nord facendo business e nel Sud facendo violenza. E lo Stato fin qui non esprime una risposta forte al di là dei proclami.

E sull'autonomia?

Diverso discorso sull’autonomia: qui la differenza tra Nord e Sud si vede a occhio nudo. L’autonomia targata Salvini punta a trattenere le risorse dove lo Stato le raccoglie: i ricchi sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri, a dispetto della perequazione dello Stato. 

Sicurezza, competenze, sviluppo: che succederà all’Italia nei prossimi 10 anni?

Sicurezza, competenze e sviluppo potrebbe essere il programma di un nuovo partito. La Dc era definita spesso il ‘partito dello sviluppo’ e fu così: essa si intestò lo sviluppo del Paese con politiche liberali nel Nord e moderatamente assistenziali nel Sud.Oggi assistiamo al fenomeno opposto: a Nord si infligge un di più di fiscalità e burocrazia e a Sud si promette una quota di assistenza incompatibile col quadro finanziario del Paese e per giunta insufficiente a coprire i bisogni primari degli strati più poveri della popolazione. In questo quadro è difficile essere ottimisti sul futuro del Paese senza un radicale cambio di passo politico. 

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