Terremoto, presto moduli abitativi a Campotosto. Entro novembre rimosse 100 mila tonnellate macerie


Individuati siti di stoccaggio a Montorio (Teramo) e nella cava di Capitignano (L'Aquila). Servirà invece un piano ad hoc per i materiali da smaltire dopo gli abbattimenti


di Ilaria Proietti
Categoria: ABRUZZO
07/08/2017 alle ore 11:42



Entro novembre dovrebbero essere rimosse le macerie nell'area di Campotosto, uno dei comuni più colpiti dal sisma nel 2016 e nel 2017. E fra poche settimane inizieranno i lavori per la realizzazione delle strutture abitative temporanee per evitare lo spopolamento definitivo del piccolo comune martoriato,all'inizio dell'anno, non solo dal terremoto ma anche dalla neve. Due problemi, quello delle macerie e dei Sae che si intrecciano, mentre l’inverno, che da queste parti è implacabile, si avvicina.

Nel piano di gestione delle macerie approvato dalla giunta regionale guidata da Luciano D’Alfonso sono stati individuati due siti di stoccaggio dove complessivamente finiranno 100 mila tonnellate di macerie. Uno in provincia di Teramo nella zona industriale del comune di Montorio attraverso un protocollo di intesa sottoposto al vaglio della Corte dei Conti.

Nella Cava di Mozzano invece finiranno le macerie di Campotosto, Capitignano e Montereale: l’azienda Aciam di Avezzano, a prevalente capitale pubblico, realizzerà uno stoccaggio e provvederà a trattare, a recuperare e a smaltire i rifiuti dopo la selezione delle macerie. E’ stata concordata una tariffa di 84 euro a tonnellata per un importo complessivo di 6 milioni di euro: sull’affidamento diretto ad Aciam è stato chiesto parere all’Anac di Raffaele Cantone.

Ma accanto alle macerie che ancora invadono le strade dei comuni colpiti dal sisma c’è poi la questione di quelle connesse al futuro abbattimento delle case: circa 130-160 mila tonnellate su cui dovrà essere predisposto un piano di intervento. Numeri che rivestono portata nazionale. Il caso delle demolizioni è stato sottoposto dal presidente D’Alfonso al premier, Paolo Gentiloni. Che ha assicurato l'intervento del Genio militare. Finora sono state firmate 140 ordinanze di abbattimento.

C’è poi la partita del patrimonio storico edilizio: nel solo centro storico di Campotosto sono state identificati 29 caseggiati crollati e tre aggregati in pericolo di crollo. “La maggior parte dei danni e dei crolli si sono verificati con i due eventi sismici del 18 gennaio, concausa gli effetti di sovraccarico conseguenti la straordinaria nevicata dei giorni immediatamente successivi” si legge in una relazione della Sovrintendenza abruzzese ai beni storici e culturali che Impaginato.it ha potuto visionare. Il Mibact ha posto vincoli strettissimi anche per i materiali di edilizia storica minore che devono comunque essere recuperati, censiti e conservati in vista del loro riutilizzo: serve insomma trovare un sito anche per questi reperti che richiederanno una selezione certosina con un’operazione che si annuncia assai lunga e onerosa, almeno nei piani del ministero di Dario Franceschini.

E mentre si fruga tra le macerie degli edifici di fine ‘800 alla ricerca di stipiti, ceramiche e legni lavorati, rimane da risolvere il problema di garantire un tetto a chi vuole restare a Campotosto: 30 famiglie (circa 70 persone) hanno fatto richiesta dei moduli abitatitivi. I Sae saranno allestiti in tre siti, uno vicino ai Map esistenti dal 2009, uno a Macioni, il terzo a Poggio Cancelli dopo che è stata esclusa l’ipotesi di utilizzare una scuola (risultata troppo piccola) e una struttura alberghiera (difficilmente raggiungibile durante l’inverno). “La presa in possesso delle aree interessate avverrà presumibilmente entro la fine del mese di agosto” si legge in un verbale della riunione operativa che si è recentemente svolta alla presenza del presidente della regione all’Aquila.