Perché Italica dice no ad apertura negozi di vicinato


Sulmona: "Per evitare che sia sotterfugio per aggirare lo stop a nascita nuovi centri commerciali"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
23/04/2019 alle ore 16:53



“Il timore è che l'accordo raggiunto fra la Provincia dell'Aquila e l'Azienda regionale attività produttive (Arap) generi nuovi centri commerciali all'interno del nucleo industriale”.

Così il direttivo del Movimento Italica che fa appello alla Regione Abruzzo per scongiurare che l'opportunità di aprire piccoli negozi di vicinato, in periferia, si trasformi in un sotterfugio per aggirare lo stop regionale alla nascita di nuovi centri commerciali.

“Il  movimento d'identità e territorio Italica di Sulmona (AQ) chiede all'assessore regionale alle attività produttive, Mauro Febbo, d'intervenire poiché “prima di aprire ad altri negozi in area industriale è importante proteggere quanto c'è già in centro storico a Sulmona" e, riferendosi proprio agli esercizi commerciali caratteristici che attraggono turisti, Italica sottolinea che “attraverso i negozi urbani i centri storici e i quartieri vivono e resistono.

“Così la spesa dei visitatori ricade sul territorio con quartieri e borghi che si trasformano in catalizzatori per i turisti presenti soprattutto per eventi come la Settimana Santa e la rievocazione storica del torneo cavalleresco di fine luglio. Creare fuori le mura le premesse per rafforzare solo il commercio declinabile alla grande distribuzione non è una soluzione. La rivitalizzazione del comparto industriale locale parte dal creare le premesse per attrarre investimenti in quei settori a noi più congeniali circondati come siamo dai Parchi. E la piccola distribuzione urbana e a servizio di questa vocazione, scrigno di tradizioni e prodotti tipici che caratterizzano la Nostra Area e la rendono unica. Perché aprire altri negozi in periferia e dimenticare la contrazione dei consumi registrata dalle attività commerciali entro le vecchie mura? Dalle premesse è un'impresa che si annuncia fallimentare. Dobbiamo rinnovare e rimodulare quello che abbiamo con criterio per superare lo stallo della desertificazione urbana. Premesso, le periferie non vanno trascurate sono il biglietto da visita di una città che punta al  turismo per questo vanno intarsiare come preziosi tasselli nel mosaico del centro storico".