La Versione di Garpez: Docenti indecenti


Il nucleo familiare riveste un ruolo determinante sulla formazione e sullo sviluppo di valori appropriati al vivere civile


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
19/04/2019 alle ore 09:28



Secondo l'opinione comune di molti psicoterapeuti il grado di educazione di un bambino risulta essere direttamente proporzionale alla capacità che hanno i genitori di trasmettere loro atteggiamenti improntati alle buone maniere ed al rispetto degli altri.

Questa affermazione mi trova parzialmente d'accordo, perché se è vero che il nucleo familiare riveste un ruolo determinante sulla formazione e sullo sviluppo di valori appropriati al vivere civile, d'altro canto mi sembra innegabile che altre variabili influiscano in misura determinate sull'indole di ogni giovane uomo. Mi riferisco alle peculiari connotazioni caratteriali di ciascun individuo, che prescindono e si differenziano da quelle di mamma e papà; penso alla sfera emotiva che ciascun bambino o adolescente matura nel corso della crescita e dell'aggregazione con altri compagni.

E, non da ultimo, rifletto sul ruolo che la scuola e, più in generale, gli insegnanti hanno l'onore e l'onere di rivestire durante il percorso di maturazione di ciascun discente. Purtroppo, però, vi sono docenti che mortificano ed offendono, anziché incoraggiare e sostenere, arrivando ad avere la presunzione e l'arroganza di sostituirsi alla famiglia nella scelta del metodo di educazione.

E, spesso, sconfinano in atteggiamenti prevaricatori e violenti, che nulla hanno a che vedere con il loro ruolo di precettori, ma che traggono forza dalla condizione di soggezione in cui fanno sprofondare i propri alunni, incapaci di reagire. Con la sentenza n. 14150 del 2019, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione torna nuovamente ad occuparsi del reato di maltrattamenti perpetrato nei confronti degli alunni dalle insegnanti. Nel caso di specie, alcune insegnanti, erano state condannate per il reato, in concorso anche mediante omissione, di maltrattamenti ai danni dei minori di una scuola materna ove lavoravano.

I comportamenti illeciti erano stati svelati dalle indagini avviate sulla scorta della denuncia della madre di un minore, arricchite dalle dichiarazioni di altri genitori nonché dalle intercettazioni audio-video operate presso la struttura educativa. Le condotte maltrattanti erano costituite da spintonamenti, strattonamenti, trascinamenti dei bambini, schiaffi sulle mani, colpi, punizioni umilianti, rimproveri ed insulti.

Ebbene, la Cassazione ha stabilito il principio secondo cui sono pienamente ammissibili, quali fonti di prova, le riprese audio-video all'interno di un edificio scolastico, in quanto tale luogo non è riconducibile alla nozione di privata dimora, nell’ambito della quale rientrano esclusivamente i luoghi non aperti al pubblico, né accessibili a terzi senza il consenso del titolare e nei quali si svolgono non occasionalmente atti della vita privata. I docenti sono una risorsa. Quelli…indecenti un male da estirpare.

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