Cosa c'è dietro la crociata anti migranti in Germania


La mossa della GroKo tedesca per non perdere le europee (più controlli alle frontiere) svela il segreto di Pulcinella


di Francesco De Palo
Categoria: Francesco De Palo
14/04/2019 alle ore 09:47



Cosa c'è dietro la crociata anti migranti in Germania? La Germania estende i suoi controlli al confine con l'Austria per un altro semestre. Come ha annunciato il portavoce del ministero dell'Interno, la decisione è giustificata dal fatto che un numero elevato di valichi di frontiera illegali è ancora presente. La Danimarca ha anche annunciato che i suoi controlli alle frontiere verrebbero prorogati fino a novembre, affermando che "le frontiere esterne dell'Europa sono ancora sotto pressione".

Di fatto è la sconfessione delle politiche di accoglienza merkeliane portate avanti dal 2015 ad oggi, con il ministro dell'interno Seehofer che tira dritto nonostante le richieste dell'Ue e dei Verdi (al 20% e potenziali nuovi alleati al governo) vadano in senso contrario.

La mossa della GroKo tedesca per non perdere le europee svela il doppio segreto di Pulcinella che tutti sanno ma che tutti ignorano.

Primo: l'accoglienza deve essere gestita e non si può azionarla tout court e poi dolersi delle conseguenze sociali, per chi accoglie e per chi è accolto. Ovvero, occorre un'analisi, un piano organizzativo e un obiettivo che salvaguardi tutti gli attori in causa. Invece quattro anni fa si è scelta la strada buonista per accaparrarsi operai iper specializzati (i siriani laureati in fuga dalla guerra) che oggi, fisiologicamente mescolati ad altri flussi, semplicemente non sono più gestibili. Per tutte le forze politiche, anche per quelle che si definiscono cattoliche.

Secondo: anche questo è il frutto malsano dell'accordo siglato tra Ue e Turchia per dare ingenti somme di denaro comprando la disponibilità di Erdogan a mantenere milioni di profughi sul suolo turco. Nessuno che abbia fatto un'analisi sulla provenienza e sulle cause dei flussi, su quali e quante guerre, su come impedire lo svilimento del continente africano ormai ridotto ad un osso da spolpare. Il risultato, oggi, nella progressista Germania che non sempre però è un esempio di rettitudine e rispetto delle regole (vedasi il Dieselgate), è che anche i partiti non populisti inaspriscono le norme sul fronte migranti, senza che la sinistra radical chic abbia di che lamentarsi.

Una lezione anche per l'Italia, dove i problemi non vengono mai chiamati per nome ma sono issati a vessillo elettorale da questo o da quel fronte e senza che alcuni dei contendenti lo rislolva alla radice.

 

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