Russia-Stati Uniti: Polonia accoglie favorevolmente le nuove sanzioni

La Polonia ha accolto con favore la decisione del presidente statunitense Donald Trump di firmare la legge sulle nuove sanzioni contro la Russia. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri polacco, secondo cui le sanzioni rientrano “fra gli interessi strategici” di Varsavia. Le nuove misure colpiscono settori cruciali dell'economia russa, compresa la vendita di armi e le esportazioni energetiche, e richiedono che il presidente Trump si rivolga al Congresso prima di revocare o ridurre il peso delle sanzioni. Le nuove sanzioni contro la Russia potrebbero anche colpire le aziende che fanno parte del progetto Nord Stream II, il progetto del gasdotto che collegherà Russia e la Germania, bypassando Polonia, Ucraina e gli Stati del Baltico, raddoppiando la capacità di 55 miliardi metri di cubi di gas che attualmente transita attraverso il Nord Stream. Nella nota il ministero degli Esteri polacco conferma che il rallentamento del progetto del Nord Stream II "è coerente con gli interessi strategici della Polonia e della regione dell'Europa centro-orientale" e potrebbe significare una maggiore diversificazione delle forniture energetiche all'Unione europea.

Ieri il ministro per il Trasporto marittimo polacco, Marek Grobarczyk, aveva manifestato per l’ennesima volta la contrarietà della Polonia al Nord Stream II, in quanto il progetto cementerebbe la posizione dominante di Gazprom, azienda monopolista del gas russo. Grobarczyk ha dichiarato che il gasdotto farebbe fare marcia indietro al progetto di sicurezza energetica dell'Unione europea. "Le azioni che abbiamo intrapreso (in Polonia) hanno uno scopo: mettere un freno all'investimento, che riteniamo dannoso", ha detto Grobarczyk. "È contro, soprattutto, il sistema d’integrazione dell'Unione europea", ha aggiunto il ministro polacco. I paesi che verrebbero aggirati dalla pipeline progettata sono quelli che aspirano all'adesione all’Unione europea o ad alcuni che sono fra i più giovani dell’Ue e che devono ancora aderire alla valuta comunitaria. (Res)