Casa dello studente, ancora chiusa via xx settembre, riapertura in settimana


Ecco tutti i dettagli dell'appalto per la rimozione delle strutture pericolanti


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
31/07/2017 alle ore 19:54



Via XX settembre sarà riaperta al traffico entro questa settimana, dopo lo stop al traffico determinato dall’abbattimento della casa dello studente, tragico simbolo del terremoto che ha devastato L’Aquila.

Non è stato ancora demolito del tutto lo stabile dove hanno perso la vita sette universitari oltre che il custode la notte del 6 aprile 2009.

L’appalto, indetto dalla Centrale unica di committente (Cuc) lo scorso 14 aprile, è del valore di  quasi 500 mila euro. Ed è stato aggiudicato, a seguito di una gara pubblica del Comune all’Associazione temporanea delle Imprese (Ati) costituita da 3R Costruzioni srl (mandataria) con sede in provincia di Avellino e da Errecologia Srl (mandante) sempre con sede legale in provincia di Avellino.

L’Ati in questione si è avvalsa di due ditte ausiliarie: F&I lavori e Cogema srl, con un ribasso di gara del 38,100 per cento, aggiudicandosi la partita per un importo di 308.874,02 euro più Iva.

L’appalto prevedeva la demolizione dell’edificio adibito ad uso residenziale universitario gravemente danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009. Già oggetto di una prima demolizione parziale avvenuta nell’immediato post-sisma. ma dal momento che le strutture che ancora erano rimaste in piedi costituivano un grave pericolo sia alla pubblica che alla privata incolumità, trovandosi su una importante via di comunicazione che è anche unica via d’accesso agli edifici vicini di recente ristrutturazione. 

Al volume dell’edificio, realizzato con struttura in cemento armato, e alla relativa fondazione che rappresenta la maggior parte del lavoro di demolizione necessario a liberare l’area per la successiva ricostruzione, va aggiunta la demolizione, il trasporto e lo smaltimento di una serie di altri elementi esterni. 

A causa della precarietà della struttura (assolutamente non accessibile internamente per verifiche o lavorazioni) gli altri materiali verranno smaltiti solo successivamente ad un’attività di selezione. Si tratta di ingombranti, arredi, suppellettili, rifiuti Raee, carta, materiale didattico, guaine bituminose e rifiuti vari; e la verifica della presenza di elementi di amianto, da bonificare separatamente secondo quanto previsto dalla legge.

A seguire la fase iniziale dell’iter che ha portato oggi all’avvio dell’abbattimento nella precedente amministrazione fu Stefano Palumbo, all’epoca dell’appalto Assessore della Cuc.

Il lavoro sarà comunque portato a termine a tempo di record. Mentre la riconsegna dell’area, come da appalto, avverrà entro 90 giorni. Ovvero a seguito della completa rimozione e smaltimento delle macerie.

Solo successivamente si potra' pensare al progetto e al finanziamento dello spazio della memoria gia' definito un ‘ground zero' dedicato alle otto vittime. Un'idea oggetto di un accordo con l'Universita' del capoluogo d'Abruzzo. L'area e' stata acquisita dal comune dell'Aquila che a sua volta ha ceduto all'Azienda per il diritto agli studi universitari (Adsu), che era proprietaria della struttura ai tempi del sisma, per costruire la nuova Casa dello Studente.

Se il Comune, da una parte, subentra nella proprietà di quest’ultima area per realizzarvi “un simbolo che ricordi le vittime del sisma, in un percorso partecipativo”, la clausola prevista per il trasferimento degli altri due immobili all’Adsu è che entrambi siano adibiti, esclusivamente, ad attività e servizi pubblici a beneficio degli studenti universitari e di residenza per i più meritevoli, nei limiti di reddito previsti. 

Contestualmente la Giunta, su proposta deliberativa dell’allora assessore alla ricostruzione, Pietro Di Stefano, ha approvato uno schema di accordo di collaborazione fra lo stesso Comune e l’Università dell’Aquila, finalizzato all’ideazione e alla progettazione degli spazi già occupati dalla Casa dello Studente per realizzarvi un luogo di commemorazione e ricordo.

A questo scopo, sulla base del documento, l’Università, insieme all’ente comunale, ha preso l’impegno di pubblicare un avviso con il quale verranno stabilite le caratteristiche formali dell’opera. Il bando sarà rivolto agli studenti dell’ateneo aquilano e la partecipazione potrà essere individuale o di gruppo. L’Ateneo, da parte sua, si farà carico di consultare i familiari dei ragazzi che persero la vita, la notte del 6 aprile 2009, nella Casa dello Studente, attraverso le associazioni che li rappresentano.

“Mi vengono i brividi quando ripenso alle parole utilizzate dalla professoressa Maria Gabriella Mulas nel processo per il crollo - afferma Wania della Vigna, legale dei familiari delle vittime -. La professoressa affermò che bastava aprire la prima pagina del progetto Botta (che prende il nome dall’autore, ndr) per capire che non era un edificio agibile e che non poteva quindi ospitare studenti”

“Nel corso degli anni - dichiara ancora l’avvocato Della Vigna - sono stati fatti, inoltre, dei lavori omettendo sia le verifiche sismiche sia addirittura aumentando i carichi della struttura”

“La perizia della Mulas è stata pubblicata su tutte le più importanti riviste scientifiche del mondo - conclude il legale dei familiari delle vittime -  ha fatto scuola come la sentenza della Cassazione”.