Fondazione PescarAbruzzo: cosa cerca la doppia inchiesta?


Finita nel mirino della procura della Repubblica e del ministero delle Finanze.


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
12/03/2019 alle ore 13:35



La Fondazione PescarAbruzzo, quella in cui all’epoca era presidente Nicola Mattoscio, oggi attuale segretario dello stesso ente, è finita nel mirino della procura della Repubblica e del ministero delle Finanze. 
A quanto risulta da indiscrezioni di stampa è stato aperto un fascicolo senza indagati riguardo alcune attività della Fondazione. 

Nello specifico, si indaga su soldi che sarebbero stati erogati negli ultimi anni a privati. Il Ministero delle Finanze sta invece indagando su una questione inerente 2 milioni di euro che la Fondazione ha concesso alla società Dynamic Holding Spa nel dicembre del 2017. Della suddetta azienda è attualmente amministratore Antonio Martino, parlamentare di Forza Italia. 

La Guardia di Finanza è stata incaricata dal procuratore aggiunto Anna Rita Mantini di acquisire elementi utili all’inchiesta nella fase iniziale. Sotto la lente della procura c’è l’attività svolta nel periodo della presidenza di Mattoscio che allo scadere del suo mandato ha apportato modifiche statutarie ritagliandosi il ruolo di segretario dell’ente, che è finito per diventare non di secondo piano rispetto a quello di presidente, ricoperto attualmente da Paola Damiani, ex segretario generale della Fondazione. 

Scopo dell’indagine dovrebbe essere quello di verificare la regolarità dei compiti precisi contenuti nello statuto della Fondazione, in merito soprattutto all’attività creditizia, che è assolutamente vietata. 
Si tratterebbe di verificare la regolarità di alcune operazioni immobiliari della società Gestione Culturali srl unipersonale (che appartiene alla Fondazione) oltre a prestiti obbligazionari. 
Milioni di euro che in maniera legittima (secondo quanto sostiene la Fondazione) sarebbero stati erogati a personaggi che ruotano nello stesso ambito, quello legato al Pescara Calcio. 

Ed è sull’ultima operazione che si incentrano le indagini del Ministero delle Finanze, ossia un prestito obbligazionario da 2 milioni e 200 mila euro erogato alla Dynamic Holding del deputato Martino (società che oggi sarebbe in concordato preventivo per una decina di milioni di euro) che è stato vice presidente della società biancazzurra. 

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