"La Lega? Solo un equivoco al sud. Il M5s? E'fallito. A sinistra? Il nulla". Parla Cialente


L'ex sindaco dell'Aquila a Impaginato: "Siamo il cavallo di Troia in Europa grazie al sovranismo"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
15/02/2019 alle ore 13:52



Le elezioni regionali hanno visto la Lega trascinare coi numeri il centrodestra alla vittoria, con una percentuale schiacciante. A maggio in Abruzzo si terranno le elezioni comunali a Pescara e Montesilvano. Quali scenari si apriranno col nuovo centrodestra in Abruzzo? E il Pd, saprà risollevarsi con un modello nuovo in grado di imporsi? Impaginato.it lo ha chiesto all'ex sindaco de L'Aquila, Massimo Cialente. 

Verso le comunali di Pescara e Montesilvano, sarà Lega contro tutti?

Non so, dipende dallo schieramento che scende in campo. Sicuramente c’è molta tensione e bisogna vedere cosa succederà dopo la legge sull’autonomia del Paese. Credo che questo equivoco della Lega del Sud prima o poi finirà, quindi è ancora tutto da scrivere. 

Quali scenari si paventano con il nuovo destracentro d'Abruzzo?

Non c’è centro, è solo destra. Non so quali scenari si possano paventare ma credo saranno caratterizzati da molti scontri e il primo banco di prova sarà la posizione che l’Abruzzo prenderà nei riguardi della legge sull’autonomia e lì capiremo quanto c’è di abruzzese e quanto c’è di Lega. Ci sarà tensione e bisognerà vedere qual è il concetto politico che c’è dietro. 

Si tratta di uno schema che è possibile ripetere anche a Roma?

Penso che se cadrà questo governo si tornerà al voto. Dipende da cosa accadrà nelle elezioni in Sardegna e nelle elezioni europee ai 5Stelle. Ho una preoccupazione: ormai c’è questo "bruciare" di posizioni populiste. Sono state “bruciate” la rottamazione di Renzi (era un passaggio di tipo populista: la colpa di tutto è di Renzi e si cambia tutto), il Vaffaday di Grillo e ora c’è l’operazione di Salvini fortemente mediatica della continua ricerca di una serie di nemici…io mi chiedo quanto durerà.

Per cui?

Il problema è che in questo momento non c’è nulla a sinistra, non c’è un’idea. Non so se si tornerà al voto, se Mattarella farà fare un governo di centrodestra se ci saranno i numeri. Io la vedo complicata…è una fase difficile e questo vento di destra, questo sovranismo, tra l’altro, ci sta isolando dall’Europa. In questo momento siamo il cavallo di Troia in Europa. 

Dopo la sconfitta abruzzese è cominciata una sorta di crisi per il M5S?

Secondo me sì. È una crisi al punto tale che ora Di Maio dice di aprire alle liste civiche ma soprattutto un’ammissione allucinante è quella di dire: “Non ci candidiamo dove non siamo pronti”. È il fallimento dell’idea stessa del movimento, perché al di là del populismo nazionale fatto di rabbia ecc., dove devono governare su problemi reali non vanno avanti. Perché a L’Aquila i 5Stelle non ci sono? Qui, con la vicenda del terremoto, si è dovuta fare la politica vera, quella delle cose, non c’è stato spazio per le fandonie perché si aveva a che fare con problemi con cui la gente si misurava un’ora dopo. Come fa un partito che aveva il 40% a definirsi non pronto a governare le amministrative? Vuol dire che è un’azienda privata (la Casaleggio) che non ha agenti sul territorio per vendere un prodotto, il che la dice lunga…

A Legnini l’onore delle armi?

Legnini ha messo su un’operazione giusta che può diventare catalizzatore di un nuovo modo di affrontare la politica a sinistra (di cui non c’è rimasto niente). Il Pd ha ancora i suoi riti, è in una fase involutiva in cui deve cambiare completamente. È necessario che si apra a progetti politici veri. 

Il modello Legnini è simile a ciò che intende fare Calenda a Roma?

In parte sì, però sono sempre convinto che la formula dell’Ulivo di per sé, che ha vinto due volte battendo Berlusconi, sia la fotografia esatta dello schieramento dei democratici italiani, cattolici e liberal democratici più moderati. Ho governato per 10 anni con una giunta olivista e ho governato bene. L’importante è aver chiaro ciò che si vuole fare. 

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