E adesso il governo dell'Abruzzo: l'avvertimento di Salvini


Appalti e amministrazione: quale il ruolo di familiari e inner circle?


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
13/02/2019 alle ore 08:00



Poteva sembrare una cosa lanciata così, tanto per. Una di quelle cose che si dicono, che fanno tanto eticamente corretto e nulla più. Ma poi. Poi la frase pronunciata a Pescara da Matteo Salvini nel corso della conferenza stampa con Giorgia Meloni e Silvio Berlusconiè sembrata invece un’allusione precisa, un messaggio, un monito indirizzato a Marco Marsilio. 

Siamo in finale di campagna elettorale, Salvini chiude il tour abruzzese con la conferenza stampa congiunta con gli altri due leader, si siede solo a distanza di sicurezza, un po’ discosto:

“La Regione Abruzzo avrà appalti, avrà consulenze, ma le avrà solo chi merita – dice a un certo punto il vice premier – non chi ha l’amico dell’amico, il cugino il cognato o il fratello o il cognome importante”.

Banale, lo dicono tutti. Ma solo apparentemente.

Mapero’ forse c’è un motivo in più. E bisogna cercarlo nella storia personale del neo presidente della Regione Abruzzo.

I ritratti di Marsilio sui giornali nazionali in questi giorni si sprecano. Il Fatto e poi Repubblica raccontano della sua militanza nel Movimento sociale e della sua famiglia.

La compagna Stefania Fois è stata assunta a chiamata diretta dalla municipalizzata dei trasporti di Roma, Atac, il 15 febbraio del 2010 dall’amministratore delegato Adalberto Bertucci, nominato dalla giunta Alemanno un mese prima. Anche per quell’assunzione come “dirigente delle relazioni esterne” la Corte dei Conti ha condannato Bertucci nel 2015 in primo grado. I giudici scrivono che agli atti del fascicolo personale c’era “la sola scheda di autocertificazione dell’interessata. La mancanza di qualunque altro documento attestante quale livello e contenuto avesse la professionalità dell’interessata al momento della sua nomina a dirigente quali titoli di studio o professionali ed il vaglio degli stessi alla luce dei requisiti richiesti per l’accesso alle mansioni di livello dirigenziali è fatto che prova sufficientemente che tali requisiti – per i giudici di primo grado – non sussistevano per l’assegnazione de qua. (…) l’intera retribuzione costituisce danno (…) la retribuzione corriposta al dipendente dal 16 febbraio 2010 al 31 dicembre 2013 è stata di euro 317.400”. Solo i primi due anni pari a 165 mila e 600 sono però “cifra imputabile a Bertucci”.

Stefania Fois era già allora una brava pittrice con 20 mostre all’attivo, racconta Il Fatto, come risultava dal suo sito internet nel 2010. In precedenza lavorava nelle relazioni esterne di un’altra municipalizzata, la Fnm di Milano controllata dalla giunta regionale lombarda di centrodestra.

Marsilio però ha anche due fratelli. Laura, sua gemella, diventa assessora con Alemanno. Secondo le indiscrezioni raccolte allora dall’Ansa sarebbero state nominate entrambe le sorelle dei ‘Gabbiani’, la corrente di Rampelli e Marsilio: Emanuela Rampelli e Laura Marsilio. Invece poi passò, con delega alla scuola, solo la Marsilio.

Il terzo fratello, Claudio Marsilio, invece fa l’architetto. Si distingue per il suo attivismo culturale. Ha scritto note su “Littoria, Una storia per immagini” e “Mussolinia di Sardegna”. Nel 2012 esordisce con un libro, Muri in camicia nera. Il territorio prescelto per la ricerca? L’Abruzzo. Anche Claudio però unisce alla passione per l’arte quella per il posto fisso: responsabile dell’ufficio interventi di Roma 3 dell’Ater, l’ente regionale delle case popolari.

Lui, Marco ora presidente della Regione, da ragazzo ha fatto parte del Movimento sociale poi diventato An. Cinquant’anni, è stato il numero due di Fabio Rampelli, vice presidente della Camera di Fratelli d’Italia, numero due di Giorgia Meloni. La loro corrente si chiama appunto “I Gabbiani” dall’immagine del manifesto usata negli anni Novanta. Frequenta il liceo Cavour dove gli affibbiano il soprannome “Il lungo” per via della sua altezza. Nel 1992 diventa coordinatore nazionale di Fare fronte. Poi ingaggia insieme a Rampelli una lotta fratricida e perdente con Gianni Alemanno e Francesco Storace, con Gasparri che fa da sponda (ora invece con Alemanno e Storace va d’amore e d’accordo ed entrambi sono venuti spesso in Abruzzo a sostenerlo).

Alla fine diventa capogruppo in Consiglio comunale a Roma e Storace gli rinfaccia un’opposizione debole a Veltroni. Il fatto è che Giorgia Meloni preferisce come capogruppo alla Camera il cognato Francesco Lollobrigida e poi allarga (temendo forse di non raggiungere la soglia alle europee) la compagine ai fuoriusciti verso il Pdl della destra romana in competizione storica con i Gabbiani. Per farsi perdonare così Giorgia sceglie Marsilio e lui cavalca l’onda salviniana che lo porta sulla poltrona abruzzese.

E insomma, Salvini ha lanciato un avvertimento. Che vale anche come risposta al tam tam che circola in questi giorni: con Marsilio, si dice, sono in arrivo i romani che Fratelli d’Italia vuole piazzare alla Regione, non avendo altri posti di potere in giro per l’Italia.

ps: D’altronde mai se ne erano visti tanti, in Abruzzo, già in campagna elettorale

 

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