"Così il DestraCentro porterà aria nuova in Abruzzo". Parla Tagliente


"Legnini? Onore alle armi, ma non poteva vincere. Crisi 5 Stelle? Presto per dirlo"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
13/02/2019 alle ore 14:39



Che futuro ha il DestraCentro dopo la vittoria di Marsilio alle regionali? Quali scenari si apriranno? Si tratta di uno schema replicabile anche a Roma? I 5 Stelle sono rimasti con l’amaro in bocca, ma quanto influenzerà una sconfitta così eclatante il governo nazionale?

Impaginato.it ha conversato col decano dei consiglieri regionali Giuseppe Tagliente, che ha analizzato gli aspetti più significativi di questa complessa campagna elettorale e dei probabili scenari post elezioni.

Che scenari apre il nuovo destra-centro d'Abruzzo?

L’assetto è cambiato, dalla formula centro destra alla formula destra centro e l’obiettivo credo sia quello di riportare aria nuova nella Regione. Salvini ha detto ieri (lunedì’ 11 febbraio, ndr) a L’Aquila che un’inversione di stile la si avrà subito varando in tempi brevissimi la nuova Giunta e un programma di governo che includa innanzitutto le priorità del nostro Abruzzo a cominciare dalla mala sanità che resta ed è sempre stato il problema più pesante della nostra Regione. È più difficile da risolvere ed è quello che comunque pesa enormemente sul bilancio regionale. 

È uno schema replicabile anche a Roma, magari dopo le europee? 

Non per fare il ventriloquo di Salvini ma lui stesso ha detto che pensiamo all’Abruzzo, che quello che è accaduto in Abruzzo non è esportabile altrove. Di altre logiche, non esclude la possibilità ma non la contempla nemmeno, almeno non nell’immediato. 

È iniziata la crisi del M5s?

È presto per dirlo, però credo che il quadro sarà più chiaro innanzitutto dopo le elezioni europee e ancora più chiaro, dopo il congresso del Partito Democratico che evidentemente si terrà prima delle Europee ma aprirà comunque un cammino che ci consentirà di capire se la vecchia sinistra, se in particolare il Pd, saprà riconvertirsi, riconsiderare se stesso e darsi nuove prospettive o se invece sarà condannato all’estinzione. Molto dipenderà da questo, perché se il Pd lascerà spazio a sinistra, prevedo ma non voglio fare il politologo da accatto, i 5Stelle copriranno quello spazio lasciato libero e quindi, da qui a qualche anno, non è da escludere che i protagonisti della politica italiana saranno a destra la Lega e a sinistra i 5 Stelle. Naturalmente, si tratta di semplici ipotesi. 

A Legnini l'onore delle armi?

Legnini ha fatto una bella campagna elettorale, è riuscito a ridare un minimo di dignità alla sinistra abruzzese. Ha fatto tutto quello che era possibile fare, scegliendo una formula, secondo me, che alla fine gli ha consentito di salvarsi ma non poteva essere vincente. Questo perché la formula del civismo a me pure tanto cara (l’ho sperimentata più volte, in tempi assai lontani e molto prima di Legnini) è una formula inadeguata e ormai, a mio giudizio, finita. Finita di fronte all’incalzare dei grandi problemi epocali a cui la gente guarda con maggiore preoccupazione rispetto ai problemi di carattere locale. Ha fatto tutto ciò che poteva fare, l’onore delle armi a Legnini però, se la sinistra non si riaggancia alla realtà (perché questo è il punto) è finita.  

Si parla di populismo leghista, populismo 5 Stelle ma alla fine c’è la Lega nei territori. Che senso ha, dunque, continuare al governo quest’alleanza anomala?

Questa è una fase di transizione che viene vissuta e che deve essere vista all’insegna del post ideologico. Mi fanno sorridere quelli che dicono: ‘In questo governo sono diversi tra di loro, ci sono contraddizioni, il contratto…’
Il contratto? Ebbene, il contratto è una nuova formula di governo post ideologica. Due movimenti si incontrano seppur occasionalmente o sull’onda di una necessità come quella di dare un governo all’Italia, in uno stato di emergenza, sulla base di punti in comune che ritengono di poter risolvere. Tuttavia è un modo per far fronte alle emergenze, quindi una formula che, sempre all’insegna del post ideologico, varrà per il tempo che gli sarà consentito da tutta una serie di circostanze. 

In Abruzzo può scoppiare il contratto di Governo? La Tav Pescara Roma può rischiare di fermarsi per veti ideologici?

Non mi pare che questo sia un governo che agisca in maniera ideologica. Si sta muovendo, al di là delle singole tirate di giacca da una parte e dall’altra, con senso del realismo e del possibile. Non dimentichiamo che la politica, quella vera, è sempre l’arte del possibile. 

La Giunta Regionale sarà a trazione leghista?

Bisognerebbe chiederlo ai massimi responsabili della Lega, a Bellachioma o a Salvini addirittura, però credo che sia nelle cose. È stato un risultato talmente forte, eclatante nella sua portata che non può essere diversamente. Nessuno può pensare di prescindere da quelle che sono le richieste che credo saranno improntate al buon senso certamente della Lega. Nessuno può ignorare, alla luce dei risultati e evidentemente anche nei rapporti di forza di chiedere l’impossibile o farci perdere tempo. L’Abruzzo deve cominciare a svegliarsi dal torpore in cui negli ultimi 5 e vorrei dire anche 10 anni è stato relegato. La politica funziona se è improntata alla velocità altrimenti è una non politica. 

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