In Abruzzo vince Salvini e perde Di Maio.


Ma la sostanza non cambia: saranno le europee lo spartiacque.


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
11/02/2019 alle ore 12:12




Le chiacchiere lasciamole ai chiacchieroni. In Abruzzo vince Salvini, perde Di Maio. Tuttavia il governo va. Perché il Pd non è Legnini che apre alle civiche e a Fi non basta più Berlusconi per stoppare l'emorragia. 

Il voto abruzzese apre prospettive ma, non cambia la sostanza. E quindi, quasi certamente, saranno le europee del 26 maggio lo spartiacque. Elezioni quelle, senza coalizioni, con singole liste avversarie e con il 4 per cento di sbarramento.  

Da ora ad allora, con le tappe di altre regionali in mezzo, si vedrà se Di Maio e Di Battista sapranno trarre lezione dall'insuccesso della Marcozzi e si vedrà se Salvini sarà sempre più determinato (come pare) a risucchiare tutte le energie del centrodestra che fu berlusconiano e non lo è più. 

Il test Abruzzo è stato importante ma, non decisivo.

In cinquecentomila all'incirca hanno scelto di votare ma, altrettanti sono rimasti a casa. 

Pochi per farne un test nazionale ma, comunque tanti per dare alla Lega la certezza del vento in poppa. 

Pochi per palesare la via del tramonto ai Cinquestelle ma, abbastanza per imporre loro un rapido cambio di strategia comunicativa, un atteggiamento meno ondivago e una necessaria ricerca di qualità.

Il reddito di cittadinanza magari lo aspettava l'Abruzzo con tutto il Sud ma, nell'attesa di "vedere cammello" la gran parte è rimasta a casa. 

Idem per la Lega: strade, autostrade, porti, infrastrutture di ogni genere sono le prossime  priorità da non mettere a lato, così come la flat tax. Chiaro quindi che si giocherà su questi fatti il futuro (se ci sarà) dell'alleanza di governo. Le chiacchiere lasciamole ai chiacchieroni.