Pescara, sfollati Ater: si pensa a class action contro "responsabili disastro"


Lista Teodoro in pressing su sindaco Alessandrini. Venerdì la marcia degli inquilini sgomberati dalle palazzine di via Lago di Borgiano. Blasioli: "Stiamo facendo il possibile"


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
26/07/2017 alle ore 15:51



Il vostro silenzio la nostra rabbia”. E’ questo lo slogan scelto dagli sfollati delle tre palazzine Ater di via Lago di Borgiano a Pescara lo scorso 4 luglio che hanno scelto di scendere in piazza a manifestare per chiedere aiuto al Prefetto. Si tratterà di una marcia silenziosa e composta, almeno negli auspici, che si svolgerà il prossimo venerdì 28 partendo alle ore 10,30 proprio da via Lago di Borgiano. A garantire l’ordine i volontari dell’associazione Family Life. Il corteo proseguirà su via Sacco, via Tronto, via dei Bastioni, passando per il ponte D’Annunzio e terminerà in piazza Italia. Dove intorno alle 12,30,  i manifestanti saranno ricevuti dal vicario del Prefetto, Carlo Torlontano.

“Illustreremo una serie di criticità ed esporremo le nostre ragioni” ha spiegato il consigliere della Lista Teodoro al Comune di Pescara Massimiliano Pignoli, promotore del corteo.  “Gli sfollati non possono permettersi di anticipare le caparre dell’affitto, perché il Cas (contributo autonoma sistemazione) non prevede la copertura di questa spesa – continua Pignoli-. Inoltre gli ex inquilini di Via Lago di Borgiano hanno difficoltà nel trasloco dei mobili e di quello che c’era in casa, perché non tutti possiedono un’auto e nemmeno possono pagare il servizio del trasporto. Infine le famiglie si chiedono cosa accadrà dopo che la protezione civile avrà smesso di erogare il Cas”.

Secondo il consigliere della Lista Teodoro c’è anche un altro problema da affrontare: “ Il 20 per cento delle famiglie che vivevano in quelle palazzine sgomberate è di origine rom e ora hanno enormi difficoltà a trovare qualcuno che dia loro una casa in locazione. Chi pensa a tutte queste cose? Noi vogliamo delle risposte”, conclude Pignoli. Che all’incontro di venerdì in prefettura sarà accompagnato dall’avvocato Melania Navelli. Che pensa che in questo caso sia anche percorribile la strada di una class action, a costo zero per i cittadini coinvolti. “Chi ha la responsabilità deve pagare. Siamo di fronte ad una situazione di totale incuria da parte della pubblica amministrazione che, prima di sgomberare gli appartamenti, non ha prospettato alcuna forma di sostegno alle famiglie, ma anzi le ha trascinate fuori di casa come si fa con i cani al guinzaglio”, incalza il legale.

Di tutt’altro avviso il vicesindaco di Pescara, Antonio Blasioli. Che ricorda come l’amministrazione abbia messo a disposizione uno sportello per fornire tutte le indicazioni e rispondere a tutte le domande: “Stiamo facendo il possibile, nel minor tempo possibile per aiutarli. Abbiamo richiesto l’accesso al Cas e l’abbiamo ottenuto in pochissimi giorni. Il contributo di cui le famiglie potranno beneficiare tra 2-3 mesi - spiega Blasioli- non prevede la copertura della caparra, ma è calcolato in base al numero dei componenti e alle esigenze di ogni famiglia e può andare ben oltre il valore di un affitto (da 400 a 900 euro, più ulteriori 200 euro che si aggiungono in caso di persona sessantacinquenne cumulabili con altri 200 euro se invalida). È bene ribadire che i termini e le condizioni per accedere al Cas sono stabiliti da una legge nazionale, con ordinanze di protezione civile, e sono le stesse che vengono applicate ai terremotati. Inoltre -ha aggiunto il vicesindaco-  le persone che erano nei tre condomini di Via Lago di Borgiano avranno la precedenza nell’assegnazione delle case, rispetto a tutti gli altri in graduatoria”.

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