A24, ecco come Sdp ha deciso il blocco degli aumenti


Nel mezzo le bugie di Toninelli e una gestione (anche comunicativa) davvero deficitaria


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
05/02/2019 alle ore 11:35



Rispetto allo scorso anno, le tariffe sulla A24 e sulla A25 dallo scorso 1 gennaio sono diminuite. Ecco come si è giunti a questo risultato.

Da sempre la concessionaria Strada dei Parchi ha sempre sostenuto la tesi che le tariffe “potrebbero essere più attente agli interessi degli utenti e dell’economia dei territori interessati solo con l’approvazione da parte del Governo di un nuovo Piano Economico Finanziario (PEF), che definisca un nuovo rapporto concessorio tra lo Stato e SdP”.

Il motivo? Bisogna tornare indietro al 2001, quando vince con una regolare gara europea la concessione per la gestione sino al 2030 delle uniche 2 autostrade che nel Centro Italia uniscono le sponde dell’Adriatico con quelle del Tirreno.

Si tratta di due arterie che da sole sostengono il peso del collegamento tra l’Abruzzo (quindi con cittadini e imprese) alla Capitale. Arterie che la Protezione Civile ha definito “strategiche”.

Quanti denari sono passati fino ad oggi sull'asse concessionaria-enti? SdP ha versato allo Stato e ad Anas circa 1 miliardo e 100 milioni di euro. E ciò al netto di una legge del 2012 secondo cui il concedente è il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (MIT) e non più l’Anas.

La legge 228 del 2012 stabilisce inoltre che A24 e A25 sono infrastrutture “strategiche ai fini della Protezione Civile” (Legge 228 del 2012), unico caso in Italia, per cui devono godere di interventi per la loro messa in sicurezza secondo le nuove norme antisismiche, dopo il tragici fatti del 2009. E dal momento che gli inteventi esulano dal bando di gara del 2001, occorre quindi l’approvazione del nuovo PEF da parte del Governo per consentire a SdP di realizzare gli interventi di messa in sicurezza.

Un passaggio che è al centro del dibattito da sei anni. La posizione di SdP è quella di cogliere l'occasione per ridisegnare l’andamento futuro delle nuove tariffe e favorire l’utenza in aree duramente provate dalla crisi economica prima e dai terremoti poi (2009, 2016, 2017).

Nel frattempo, e dopo le proteste sui territori per gli aumenti del 2018, SdP ha accolto una richiesta pervenuta in tal senso anche dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, e quindi ha deciso di avviare autonomamente un’iniziativa capace di sbloccare una situazione di incertezza. E ha lavorato pancia a terra per la “sterilizzazione” degli aumenti delle tariffe autostradali.

Nel mezzo le parole del ministro, dal sapore indefinito.

"La proroga della concessione per la A24 e la A25 sta per finire. Sono molto molto fiducioso che la commissione Europea finalmente dica che questo piano economico finanziario è sostenibile e questo no. Questo piano economico è scaduto da anni. Se non si uniformeranno alle richieste legittime, prenderemo anche decisioni drastiche".

E sui pedaggi: "Siamo stati noi a congelarli", mentre invece come dimostrato in precedenza, il Ministero di Porta Pia ha ben poche responsabilità. Se non quella di aver prestato il fianco anche a manipolazioni televisive, giocando sul senso di sicurezza trasmesso ai viaggiatori.

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