La versione di Garpez: storie di ordinaria antipolitica


Verso le regionali: inviti, richieste, movimenti sociali diversificati


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
28/01/2019 alle ore 13:41



Dite la verità. Quanti di voi, almeno da un paio di settimane a questa parte, non hanno ricevuto richieste più o meno esplicite di sostegno alle prossime elezioni amministrative regionali abruzzesi da parte di aspiranti consiglieri inseriti nelle diverse liste civiche di appoggio ai vari candidati Presidenti?

Ammettiamolo: tutti noi, con inviti giunti direttamente dagli interessati (che fino al giorno prima non ci salutavano neppure in Chiesa) oppure tramite sollecitazioni a votare questo o quel volto, più o meno noto, ma certamente in grado di venire in contro alle esigenze della popolazione.

Funziona cosi da sempre. E sempre funzionerà così. 
Ma non è questo il punto o, almeno, non solo.

Quello che osservo ripetersi con preoccupante frequenza è l'attitudine di certi partiti politici e dei relativi esponenti al litigio ed alla contrapposizione sterile e personalistica, piuttosto che alla costruttiva dialettica sui temi oggetto della campagna elettorale. 

Anche un lavoratore irregolare diventa la scusa per un plateale mea culpa il cui ineccepibile tempismo dovrebbe essere in grado di commuovere gli elettori e spingerli verso una corrente politica piuttosto che verso l'altra. 

Personalmente, sono convinto che, a differenza delle elezioni politiche, in quelle regionali conti, principalmente, l'“uomo", al di là del colore della divisa indossata. E cioè, non basta candidarsi con un partito per essere certi di saperne esprimere totalmente idee e programmi.

Come non è intellettualmente corretto gridare “al ladro” nei confronti di chi, pur essendosi distinto in passato per virtù istituzionali indiscusse, viene appoggiato da schieramenti considerati da “prima Repubblica”.

Gli onesti ed i disonesti, i probi ed i corrotti, gli angeli ed i demoni esistono dal 1948 (anzi, dai tempi del Sacro Romano Impero) e rappresentano personalità trasversali ad ogni partito politico, da settant'anni a questa parte.
Il confronto deve rimanere incentrato su temi concreti ed attuali e sul metodo di risoluzione prospettato, senza bagarre o slogan, senza invettive o attacchi denigratori e squalificanti.

E, soprattutto, dobbiamo essere in grado, di valutare la capacità, l'esperienza e la forza politica del candidato Presidente di attuare il programma di governo regionale, senza mascherarci dietro frasi fatte o autoreferenziali qualunquismi. 

Votate per chi è in grado di guidare la macchina più a lungo, non più velocemente.

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