Veleni Bussi, si lavora a verifica documentazione gara. Slitta almeno a settembre affidamento lavori


Il sindaco La Gatta e l'incognita dei ricorsi delle aziende escluse: "Nessuno sa quando si inizierà bonifica"


di Ilaria Proietti
Categoria: ABRUZZO
24/07/2017 alle ore 16:14



I lavori di bonifica a Bussi? “Allo stato nessuno sa quando inizieranno. La verifica della documentazione amministrativa dovrebbe concludersi a settembre. Poi però, quando si tratterà di procedere all’assegnazione definitiva dei lavori previsti dalla gara d’appalto, bisognerà comprendere se ci saranno ricorsi da parte delle altre aziende. E in Italia è più sì che no”. Così ad Impaginato.it il sindaco di Bussi, Salvatore La Gatta reduce dalla riunione convocata a Roma dal ministero dell’Ambiente sulla sorte della gara da quasi 50 milioni per la bonifica delle cosiddette aree esterne Solvay. Insomma prevale un moderato ottimismo circa l’esito della procedura gestita dal responsabile unico del procedimento Enrico Bentivoglio

Un procedimento finito da mesi che sembrava finito su un binario morto. La commissione di gara per l’appalto relativo alla bonifica aveva comunicato preliminarmente gli esiti della valutazione tecnica delle offerte (punteggio massimo 75). Successivamente si era proceduto all’apertura dei plichi con le offerte economiche e alla comunicazione dei ribassi sulla progettazione definitiva. Infine, in seduta riservata, la commissione aveva provveduto all’attribuzione dei punteggi sulla partita economica (punteggio massimo 25). Incrociando i due punteggi era risultata prima classificata l’associazione temporanea di aziende che ha come capofila Dec e come associata, tra gli altri Safond Martini, oltre a Elios e Sidra: all’Ati la commissione di gara ha attribuito un totale di 83 punti, 25 quanto all’offerta economica (grazie ad un ribasso dell’11,1 per cento) e 58 a titolo di offerta tecnica.

Al secondo posto l’offerta delle aziende capitanate dal colosso Hera ambiente. Che si sono aggiudicate il massimo punteggio tecnico (75 punti), ma con un ribasso dello 0,2 per cento aveva avuto l’attribuzione di un punteggio economico di 0,5 punti. Il risultato? Medaglia d’argento con un punteggio totale di 75,5. Terza classificata la cordata guidata da Vittadello (57 il punteggio tecnico, 18 punti quello economico, ribasso d’asta 8 per cento). Quarto il gruppo di imprese guidate da Ambienthesis (46 punti per l’offerta tecnica, 13 per quella economica, ribasso offerto 5,8 per cento). Ultima l’offerta presentata dalla cordata di Ecologica (52 punti per l’offerta tecnica, due per l’offerta economica, ribasso 0,9 per cento).

Come riferito già nelle scorse settimane da questa testata, il 3 aprile scorso i concorrenti erano stati convocati. Ed erano trapelati in via del tutto ufficiosa anche i nomi delle ditte a cui erano stati affidati in via preliminare i lavori: per l’appunto il raggruppamento di imprese capitanato da Dec - Deme (mandataria), Safond Martini Srl, Elios Ambiente Srl, Sidra Società italiana dragaggi Spa. Un’offerta che specie da un punto di vista tecnico, come detto, è stata considerata prevalente contro quelle degli altri partecipanti, alcuni tra i player più accreditati nel settore delle bonifiche a livello nazionale. Poi però Impaginato.it aveva riferito anche come una delle aziende di questa Ati fosse in difficoltà. E cioè Safond Martini che nell’ambito delle attività guidata dalla belga Deme dovrebbe occuparsi della gestione dei rifiuti che andranno rimossi dal sito abruzzese. Un’impresa in conclamate difficoltà che cerca di evitare il peggio attraverso un piano di ristrutturazione dei debiti considerato “complesso” che dovrà essere presentato al tribunale fallimentare di Vicenza.

Affinché la Safond possa essere ammessa al concordato in continuità occorre che il Tribunale di Vicenza abbia esaminato il piano dell’azienda, la relazione di un professionista abilitato nonché la proposta che si intende fare ai creditori. Se l’istruttoria avrà esito positivo, la proposta dovrà essere approvata dai creditori. Solo a quel punto il Tribunale potrà omologare, con decreto, il concordato in continuità.