Pescara, un film per la Giornata della Memoria


Proiettato in anteprima per il centrosud il film "I bambini di Rue Saint-Maur 209"


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
23/01/2019 alle ore 14:54



Un film per non dimenticare. Questo l’evento organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e dall’associazione Acma che, in vista della Giornata della Memoria (27 gennaio 2019, ndr) hanno promosso la proiezione, in anteprima per il centrosud, del film “I bambini di Rue Saint Maur 209” di Ruth Zylberman al museo Vittoria Colonna in via Gramsci con inizio ore 17:15. 
L’ingresso è libero. 

TRAMA 

“I bambini di Rue Saint-Maur" porta sul grande schermo uno dei quartieri storici di Parigi, che è stato per anni la casa e il rifugio di una vivace comunità ebraica, prima che la guerra spazzasse via tutta la spensieratezza che la caratterizzava.
Il film documentario della storica e regista francese, autrice di numerosi lavori sulla persecuzione nazista e sulla memoria delle vittime della Shoah, ruota tutto intorno ad un edificio di Parigi, quello di Rue Saint-Maur 209.
Rue Saint-Maur 209. Lì, un tempo, viveva una folta comunità di ebrei. La regista ha rintracciato alcuni dei vecchi inquilini della casa, che a suo tempo hanno dovuto abbandonarla a causa della persecuzione nazista. Ex bambini, quelli di Rue Saint-Maur 209, che Zylberman ha ritrovato ormai vecchi in giro per il mondo: a Parigi, New York, Tel Aviv, Melbourne. E che, ripresi insieme all'edificio che rappresenta la loro infanzia, divengono una sorta di unico organismo vivente portatore di memoria, capace di raccontare e far comprendere cosa resta delle vite di un tempo, brutalmente ‘interrotte’.
Ruth Zylberman ha scelto un edificio parigino di cui non sapeva nulla, il 209 di Rue Saint-Maur. Per diversi anni ha indagato con l'obiettivo di ritrovare i vecchi inquilini del palazzo, per poter ricostruire la storia di quella che era stata una piccola comunità ebrea durante l'occupazione nazista.
Ha ritrovato gli ex abitanti del 209 nelle periferie di Parigi, a Melbourne, New York e Tel Aviv. 
Li ha filmati insieme all'edificio e alle sue pietre, riprendendoli come un organismo vivente, per poter comprendere che cosa resta delle loro vite interrotte”. 

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