Imposta di soggiorno, la risposta di Roseto al Centro al sindaco


Il movimento politico: "Sentenza del tribunale fraintesa".


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
20/01/2019 alle ore 18:21



Il Movimento politico “Roseto al Centro”, composto dal presidente Maristella Urbini, dal segretario Toriella Iezzi e dal vice segretario Andrea Marziani, in una nota chiarisce alcuni punti relativi alle dichiarazioni rese pubbliche dal sindaco Sabatino Di Girolamo, in merito all'annullamento della tassa di soggiorno disposta dal Comune di Roseto. 
“Vogliamo chiarire al Sindaco Sabatino Di Girolamo che”, dicono, “pur essendo avvocato, ha forse frainteso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale sull’annullamento della tassa di soggiorno 2018. Infatti mai nessuno ha dichiarato che non può applicare l’imposta in quanto tale, ma che non può, o meglio dire non poteva, approvarla così come hanno fatto lui e la sua maggioranza, perché hanno scelto di farlo in palese violazione del Regolamento del Consiglio Comunale.  In più, nessuno gli ha chiesto di tornare indietro, la sentenza infatti parla d’altro. Forse, ormai in stato confusionale, non riesce più a focalizzare gli argomenti cardine e non ne coglie gli aspetti più importanti. Se tutti quei bei ragionamenti che oggi fa sull’argomento li avesse fatti prima non starebbe ora a pensare ad un ricorso al Consiglio di Stato, con conseguenti spese per gli avvocati a carico dell’Ente, e quindi dei cittadini, e gli operatori turistici avrebbero avuto un’imposta concordata e tutti l’avrebbero accolta meglio. Per non parlare poi di come la presidente del Consiglio Comunale, Teresa Ginoble, gestisce le adunanze pubbliche. Un regolamento applicato a proprio uso e consumo, con chiare ed evidenti forzature ed interpretazioni ad personam, che hanno fatto sì che, oggi come ieri, atti amministrativi importanti venissero poi annullati in seguito. Ma la Ginoble, invece di avere un ruolo imparziale e di garante del Consiglio e del regolamento, più volte, e nel caso specifico nell’approvazione della delibera sulla tassa di soggiorno, si è dimostrata non all’altezza di ricoprire quel ruolo importante di “arbitro” sopprimendo tutti gli emendamenti presentati dalle opposizioni e non lasciando spazio alla discussione in aula. Bell’esempio di democrazia. A tutto ciò, va aggiunto che l’applicazione dell’imposta ha causato al comparto turistico un netto calo delle presenze rispetto alle altre cittadine della costiera teramana (meno 6,1% di arrivi e meno 2% di presenze). Quindi, oltre il danno, anche la beffa in termini di immagine e di economia per la nostra Città. Se questo vuol dire saper amministrare…”, concludono. 

twitter@ImpaginatoTw