La risposta di Garpez: caso Battisti, leggi e sentenze sono da rispettare


Ma cattura o arresto di un latitante o di un condannato non venga spettacolarizzata attraverso celebrazioni eccessive e di dubbio gusto


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
18/01/2019 alle ore 08:24



Salve Garpez, 

seguo con interesse la tua rubrica e vorrei una tua opinione su quanto recentemente accaduto in seguito alla estradizione di Cesare Battisti, dopo oltre trent'anni di latitanza.

Mi riferisco alle esternazioni del nostro Ministro della Giustizia che ha ritenuto opportuno celebrare l'arrivo del terrorista in Italia attraverso un video di alcuni minuti, pubblicato su Facebook, dove il rimpatrio di Battisti, a mio modesto parere, è stato spettacolarizzato in maniera quantomeno inopportuna.

Non credo che le nostre Istituzioni ci abbiano fatto una bella figura.

Moreno L.

 

Caro Moreno, accetto volentieri il tuo cortese invito a confrontarmi in merito alle esternazioni del Ministro della Giustizia italiano relativamente alla definitiva estradizione “attiva” (cioè: quando l'Italia richiede ad un altro Stato la consegna di un individuo imputato o condannato nel proprio territorio) di Cesare Battisti.

Anzitutto, desidero precisare che non è mio compito giudicare il trascorso criminale di Battisti, membro dei PAC (Proletari Armati per il Comunismo), condannato in contumacia in Italia all’ergastolo per quattro omicidi in concorso compiuti alla fine degli anni Settanta.

Non è neppure mio compito valutare la fondatezza o meno delle tesi innocentiste sostenute da coloro i quali affermano che Battisti sia stato utilizzato come capro espiatorio dai veri terroristi ed omicidi dell'epoca, che si fecero scudo dietro la figura di minimo spessore criminale che, in realtà, l'estradato avrebbe effettivamente rivestito.

Ritengo solo che le leggi e le sentenze (specialmente se divenute irrevocabili) debbano essere rispettate da tutti. Cittadini, imputati, condannati, magistrati, politici e Ministri.

E dunque, se è conforme al nostro diritto penale sostanziale e processuale che Battisti espii la pena che gli è stata irrogata in nome del popolo italiano (perché ricordo che la “contumacia” non rappresentava altro che la libera scelta dell'allora imputato Battisti di non partecipare al processo che si celebrò nei suoi confronti) è altrettanto conforme al nostro diritto processuale penale e penitenziario che la cattura o l'arresto di un latitante o di un condannato non venga spettacolarizzata attraverso celebrazioni eccessive e di dubbio gusto.

L'Italia ha, finalmente, ottenuto l'estradizione di un condannato. Questa, e solo questa, è la vittoria per la nostra giustizia e per le vittime di quegli omicidi. Non anche video celebrativi pubblicati sui social che dimostrano spocchia e superbia, piuttosto che giustificato orgoglio per il risultato ottenuto.

Infine, dovremmo tutti ricordare che, indipendentemente dallo spessore criminale del soggetto arrestato nel caso di Battisti la spettacolarizzazione della giustizia ha raggiunto il suo apice.

Eppure esistono delle norme che impongono che ciò non avvenga, come l'art. 114 del codice di procedura penale che vieta “la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica” e l'art. 42 bis dell’Ordinamento penitenziario che impone l’adozione di opportune cautele per proteggere” gli arrestati “dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità”.

 

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