Di Matteo, lista di Chieti ko ma è pronto il ricorso


Verso le regionali d'Abruzzo: oggi l'avvocato di "Abruzzo insieme" impugnerà il provvedimento


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
15/01/2019 alle ore 09:21



In regola per Teramo, L’Aquila e Pescara (che l’ha ammessa con minime correzioni), annullata a Chieti: la lista civica di Donato Di Matteo in appoggio a Giovanni Legnini è stata esclusa dalla circoscrizione elettorale di Chieti. Oggi l’avvocato di “Abruzzo insieme” impugnerà il provvedimento davanti al collegio elettorale di garanzia della Corte d’Appello dell’Aquila.

Il tribunale ha accolto il ricorso presentato da Carlo Masci che ha rivendicato la proprietà e il ruolo di presidente di “Abruzzo futuro”, lista utilizzata da vent’anni in appoggio al centrodestra e ora diventata simbolo della civica di Donato Di Matteo.

Era stato Mauro Di Dalmazio, capogruppo di “Abruzzo futuro” in Consiglio regionale ed ex assessore nella giunta di centrodestra ora passato col centrosinistra, a firmare la dichiarazione richiesta dalla legge e cioè che la lista è “espressione del gruppo consiliare costituito” e quindi a determinare l’esenzione dall’onere della raccolta delle firme.

Ma il tribunale di Chieti ha deciso che quella firma non è valida: ha stabilito che sì,

“Mauro Di Dalmazio è astrattamente legittimato a presentare liste espressione del gruppo (in quanto capogruppo) ma in questo caso non è valida la sua firma perché proviene da articolazione amministrativa dell’ente regionale”.

Insomma, proprio per evitare che i conflitti interni ai vari partiti o ai vari gruppi “ridondino negativamente sulle operazioni elettorali”, la lista è stata ritenuta “priva dei requisiti formali di legge”.

Una decisione contestata dai legali di Di Matteo: Di Dalmazio è infatti l’unico rappresentante della lista in Consiglio regionale (Carlo Masci non è stato rieletto nel 2014), e quindi chiaramente l’unico legittimato ad autorizzarne l’uso, secondo le indicazioni della legge regionale. Tra l’altro lo stesso tribunale di Chieti ha invece ammesso molte altre liste in cui sono stati sempre i capigruppo a firmare per l’esenzione della raccolta delle firme.

E d’altronde, un altro tribunale, quello dell’Aquila, ammettendo la lista di Di Matteo, ha motivato che Mauro Di Dalmazio

“attestante, nella qualità di presidente del gruppo regionale Abruzzo futuro, che la lista denominata “Abruzzo insieme – Abruzzo futuro”, è espressione del gruppo consiliare “Abruzzo futuro” presente in Consiglio regionale. Vi è inoltre la certificazione proveniente dalla Direzione affari della presidenza e legislativi del Consiglio regionale che attesta che Di Dalmazio è presidente del gruppo consiliare Abruzzo futuro dal 18 giugno 2014”.

Insomma, due decisioni divergenti.

ps: Ma il meccanismo dei ricorsi e della raccolta delle firme rischia di trascinarsi ancora per lungo tempo: anche contro l’Udc sarebbe pronto un ricorso, perché il partito non è presente in Parlamento né in Consiglio regionale e nonostante tutto non ha raccolto le firme. E questo sarebbe un grande colpo di scena, che metterebbe fine a tutte le diatribe e alle liti di questi giorni nel centrodestra.

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