Regionali, bocciato l'election day


Basilicata docet. E adesso anche in Abruzzo nessun dubbio


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
11/01/2019 alle ore 13:01



E meno male che nessuno si è spinto oltre, nessuna istanza nessun ricorso. In Abruzzo si voterà il 10 febbraio, ora è certo certissimo indiscutibile. Se qualcuno avesse chiesto l’election day si sarebbe visto bocciare la proposta. Così come è successo in Basilicata, dove il Tar ha accolto i ricorsi con cui era stato impugnato il decreto del vice presidente della Regione Flavia Franconi per indire le elezioni regionali il 26 maggio insieme alle Europee.

Il tribunale amministrativo ha stabilito che i comizi elettorali dovranno essere indetti entro 20 giorni. C’era molta attesa per questa decisione con cui di fatto è stato bocciato l’orientamento della Regione di accorpare le elezioni lucane alle prossime Europee.

Qui in Abruzzo a mobilitarsi per l’election day erano stati Rifondazione e Leandro Bracco di Sinistra Italiana:

“Votare il 10 febbraio 2019 implica una gravissima violazione normativa. L’Italia è uno Stato di diritto e dunque a comandare sono le leggi e non i desiderata dei partiti. Il D.L. 98/2011 convertito in Legge 111/2011 non lascia spazio a interpretazioni: per eleggere il Consiglio regionale dell’Abruzzo dell’undicesima legislatura si deve votare il 26 maggio, data nella quale i poco meno di 51 milioni di nostri connazionali aventi diritto si recheranno alle urne per rinnovare i membri italiani del Parlamento europeo. Se entro pochissimi giorni il titolare del Viminale Matteo Salvini non dovesse decidere per l’accorpamento delle Regionali abruzzesi con le Europee, io e il mio partito nel nome del Segretario regionale Daniele Licheri abbiamo già pronto un ricorso straordinario da presentare, come la legge consente, al Quirinale. E’ giunto il momento di dire basta alle continue violazioni di norme in vigore”.

 

Bracco invocava il rispetto della legge, la 111/2011 che prevede che “a decorrere dal 2012 le consultazioni elettorali per le elezioni dei sindaci, dei Presidenti delle province e delle regioni, dei Consigli comunali, provinciali e regionali, del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, si svolgono, compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, in un’unica data nell’arco dell’anno”. Il successivo comma 2 aggiunge poi che “qualora nel medesimo anno si svolgano le elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia le consultazioni di cui al comma 1 si effettuano nella data stabilita per le elezioni del Parlamento europeo'”.

ps: Ma per il Tar della Basilicata, evidentemente, non è così.

 

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