Pescara, via a intervento di bonifica del fiume amato da Gabriele D'Annunzio


Da settembre via ai lavori per interventi su area da Santa Teresa di Spoltore a ponte ferroviario del centro città


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
21/07/2017 alle ore 13:56



Recuperare lo stesso rapporto d’amore che Gabriele D’Annunzio aveva con il fiume Pescara. E che oggi è infestato da rottami, carcasse di automobili, frigoriferi, plastica. E’ questo l’obiettivo della regione Abruzzo. Che ha deciso di intervenire sulla cura e la manutenzione dei fiumi spesso soggetti ad esondazione proprio a causa di incuria e di quanto viene buttato negli alvei. Caso esemplare è quello del fiume Pescara dove si possono scorgere rifiuti abbandonati di ogni genere. Che sono balzati all’occhio di una scolaresca che ha scritto all’amministrazione affinché intervenga. Le cose da settembre dovrebbero cambiare e si “riprenderà una tradizione di correttezza rispetto al naturale corso delle acque fluviali per evitare il rischio idraulico e il rischio esondazione” ha detto il presidente Luciano D’Alfonso. Che, durante una conferenza stampa ha illustrato il ruolino di marcia dei lavori che dovrebbero interessare le aree fluviali della regione.

Si partirà dal Pescara. Con un intervento mirato, dal valore di 347 mila euro, su un’area lunga 7 km che va da Santa Teresa di Spoltore al ponte ferroviario della città di Pescara, e che comporterà la pulizia delle sponde e la rimozione del materiale vegetale accumulato in alveo (tronchi d’albero , cespugli, ed erbe infestanti). Oltre alla bonifica di amianto presente a terra e allo smaltimento dei rifiuti misti, pvc, gomma e nylon presenti anche all’interno dell’alveo. I prossimi interventi riguarderanno anche i corsi d’acqua di Chieti, Teramo, L’Aquila e soprattutto il fiume Saline.

Per il governatore, però, occorre puntare su “misure strutturali”. E per questo ha snocciolato alcuni dati relativi alle risorse destinate dalla regione sul fronte del ciclo idrico: 300 milioni di euro per la depurazione e per l’approvvigionamento: “Quest’anno abbiamo corso il rischio di non avere acqua in due province su quattro, durante il periodo di maggiore sfida turistica. Attraverso gli interventi messi in campo nel teramano e nel chietino, siamo riusciti a raggiungere un’autosufficienza idrica programmata , e siamo intervenuti sulla capacità di funzionamento dei depuratori. Solo per il grande problema di Pescara in questo momento abbiamo in esercizio contrattuale 12 milioni e mezzo di euro per il depurato esistente e 20 milioni di euro per il così detto ‘parco depurativo’ che faremo a servizio dell’area metropolitana”.

 

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