Pescara, si è insediato nuovo procuratore Massimiliano Serpi


"Nostro compito è raccogliere prove con completezza e celerità. Sta al giudice emettere sentenze"


di Silvia Grandoni
Categoria: ABRUZZO
20/07/2017 alle ore 15:42



"Sono da anni un pubblico ministero, ne porto tutta la responsabilità e in qualche modo anche l'orgoglio della funzione". Queste le prime parole di Massimiliano Serpi, nuovo procuratore della Repubblica di Pescara, durante la breve cerimonia di insediamento. A dargli il benvenuto, i magistrati dell’ufficio Maria Michela Di Fine, il reggente Gennaro Varone, il procuratore generale della Corte d'Appello d'Abruzzo, Pietro Mennini e il presidente del tribunale di Pescara, Angelo Bozza. Presenti al giuramento anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e i funzionari dell’ufficio giudiziario abruzzese.

"Come pubblico ministero ho acquisito sempre più la consapevolezza che le nostre indagini hanno un unico obiettivo, ovvero il vaglio del giudice”, ha continuato il neo procuratore capo. “Il pm non emette sentenze, ma raccoglie prove nel modo più completo e celere possibile, mentre è il giudice che emette le sentenze". "Sono in magistratura dal 1981 e dopo due anni da giudice a Modena ho sempre svolto il ruolo di pubblico ministero, i primi 11 anni alla Procura ordinaria di Bologna e poi altri otto anni come sostituto alla Procura dei minorenni sempre a Bologna. Sono stato altri quattro anni alla Procura distrettuale, prima come sostituto alla direzione distrettuale antimafia e infine come procuratore aggiunto".

Il magistrato ha espresso il suo parere sul ruolo della giustizia nella società, che – secondo Serpi- non ha poteri taumaturgici: “Il pm ha il compito di raccogliere tutte le prove possibili. Qui siamo nell'opinabile, perchè ci sarà sempre chi pensa che un'indagine sia incompleta e che si poteva fare meglio. Allo stesso tempo però ha il dovere di operare nei termini di legge, e in tal senso il mio ufficio cercherà di fare sempre bene". Fondamentale per il procuratore capo sarà anche il rapporto con il presidente del tribunale, “perchè il pm fa molte indagini e non sempre i tribunali sono in grado di fare tanti processi" e perché "i tempi sono spesso dilatati”.

Serpi promette di adeguare la risposta giudiziaria ai nuovi strumenti legislativi, anche se l’ufficio di cui sarà a capo “funziona bene” ed ha già in mente la strategia da percorrere: “i giudici non possono fare tutti i processi che tempo fa venivano proposti, si devono trovare soluzioni diverse dal processo davanti al giudice. Questo è l'impegno di tutte le procure e quindi anche della procura di Pescara". Insomma l’obiettivo è tenere insieme “completezza e celerità”.

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