Usa: Trump attacca il procuratore generale Session per la ricusazione sul "Russiagate"




Categoria: ESTERI
20/07/2017 alle ore 10:38



New York. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rivolto ieri una durissima critica al procuratore generale Jeff Sessions, una delle figure politiche a lui più vicine e suo sostenitore della prima ora. Intervistato dal "New York Times", Trump ha dimostrato di non aver ancora digerito la decisione di Sessions di auto-ricusarsi dalle indagini sulle presunte interferenze russe nella campagna elettorale e sugli ipotetici contatti tra Mosca e la campagna di Trump.

La decisione di Sessions, che ha contribuito alla nomina del procuratore generale Robert Mueller, le cui indagini a spettro illimitato incombono come una spada di Damocle sull'amministrazione presidenziale, è stata definita da Trump "molto ingiusta nei confronti del presidente". "Sessions non avrebbe dovuto ricusarsi, e se aveva intenzione di farlo avrebbe dovuto dirmelo prima di accettare l'incarico. Avrei scelto qualcun altro", ha dichiarato Trump nel corso dell'intervista, che preannuncia un terremoto all'interno della sua squadra di governo.

Nel corso dell'intervista, Trump ha anche accusato l'ex direttore dell'Fbi James Comey, licenziato dal presidente lo scorso maggio, di aver fatto pressioni ventilando un fantomatico "dossier compromettente" per cercare di mantenere il proprio incarico; Trump ha rivolto critiche anche al direttore dell'Fbi facente funzioni, Andrew McCabe - la cui moglie ha ricevuto donazioni elettorali dai Democratici proprio mentre questi supervisionava le indagini a carico di Hillary Clinton. Quanto al procuratore speciale Mueller, Trump ha puntato l'indice contro i suoi "conflitti d'interessi": l'ex direttore dell'Fbi è amico di Comey, che è stato suo 'protetto' all'interno dell'agenzia investigativa federale; inoltre, Mueller ha chiamato a far parte della sua commissione investigativa diversi funzionari che sono donatori e sostenitori dichiarati del Partito democratico. Trump si è detto convinto di non essere personalmente indagato da Mueller per la presunta "ostruzione della giustizia" imputatagli dai suoi detrattori. L'inquilino della Casa Bianca ha anche menzionato il "secondo incontro segreto" con il presidente russo Putin in occasione del G20 di Amburgo, lo scorso 7 luglio; si è trattato di una breve conversazione di un quarto d'ora in occasione di una cena formale tra tutti i leader che hanno preso parte al summit; la stampa Usa, però, ha caratterizzato il cosiddetto "incontro" come una prova della presunta collusione tra il presidente e la Russia.

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