Processi lenti, contro il populismo giustizialista: ecco chi protesta


Penalisti scendono in campo il 18 dicembre a Bari per il ddl blocco prescrizione


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
17/12/2018 alle ore 15:46



L’Unione delle Camere penali italiane scende in campo martedì 18 dicembre, nell’aula magna dell’Università di Bari, per protestare contro il “populismo giustizialista” e il disegno di legge sui reati contro la pubblica amministrazione. 

TEMI

Nel corso dell’incontro verranno discusse “storture, criticità di tenuta costituzionale e le modalità di approvazione del disegno di legge intitolato 'Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici', in fase di approvazione attraverso una calendarizzazione incompatibile con l'approfondimento e la risoluzione delle irrazionalità segnalate dall'intera comunità dei giuristi. 

 

BLOCCO PRESCRIZIONE

“Il livello di civiltà di una nazione si misura da come rispetta i suoi cittadini nel processo penale”. È quanto riportato sul manifesto di presentazione dell’incontro del 18 dicembre a Bari. Ma che cosa contestano i penalisti al Guardasigilli Bonafede? Nel testo della delibera di astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale prevista per oggi, 17 dicembre e per domani, 18 dicembre 2018, si può leggere:

“È stata data notizia della calendarizzazione della discussione di un siffatto disegno di legge nell’aula del Senato ed eventualmente in terza lettura alla Camera in modo da vederne l’approvazione entro e non oltre il 22 dicembre 2018, con ciò rendendosi palese la volontà del legislatore di approvarlo, ivi compresa la norma sull’ abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, senza prestare alcun ascolto e tenere nella benché minima considerazione il coro unanime di allarme e di riprovazione della comunità dei giuristi italiani, manifestando così, al di là di ogni dubbio l’intenzione di mettere mano a simili, delicatissimi istituti di diritto penale sostanziale e processuale senza alcun altro obiettivo che quello propagandistico del più dissennato giustizialismo populista, pur nella consapevolezza dell’essere quel disegno di legge in più parti violativo di fondamentali principi costituzionali”. 

TOTANI (presidente Unione Camere Penali L’Aquila)

“La scelta di manifestare a Bari sintetizza il fatto che il Governo promette ma non risolve. Il problema del Tribunale di Bari è noto da mesi, c’è stato un periodo di sospensione dei processi, Bonafede diceva che avrebbero trovato una soluzione entro 3 mesi ma mi sembra che tale soluzione sia ancora molto di là da venire. Diciamo che la città è un luogo simbolo, anche per non ripetere l’appuntamento, peraltro molto partecipato, al Teatro Manzoni con gli interventi dei vari esponenti dell’Accademia. Che poi, alla fine, il senso di questa protesta è che finalmente non siamo soli ma attorno alle critiche dell’Unione si è riunita tutta l’Accademia e adesso pare, addirittura, anche buona parte della Magistratura e persino il Csm mi pare abbia fatto un documento molto critico sulla riforma della prescrizione. Il problema, purtroppo è che chi governa adesso, dice di voler sentire ma alla fine non ascolta, perché l’Unione è stata anche convocata un paio di volte in Commissione e Affari costituzionali dove se vogliamo gli sono state rivolte critiche anche in maniera aperta e pesante, ma alla fine l’esito è stato quello di porre la questione di fiducia in cambio di una fantomatica promessa di una revisione del codice di procedura per cercare di accelerare i processo. 
I problemi, in fondo sono i seguenti: i processi che si prescrivono sono molto pochi rispetto a quel che si vuole far credere; i processi che si prescrivono sono reati di minore importanza tant’è che non ricordo prescrizioni di processi gravi; questa mattina ascoltavo una parlamentare 5 stelle, portavoce al Parlamento europeo dire che la prescrizione sia come un voler mancare di tutela alle vittime dei reati…questo io lo chiamo “vittimocentrismo”.

Non è vero che se il reato viene dichiarato prescritto non c’è tutela per le vittime. Sfido queste persone a indicarmi una sola persona che non abbia avuto un risarcimento da un reato che è stato di fatto prescritto. Poiché una protesta va sempre accompagnata da una proposta, oggi ci vedremo per un consiglio delle camere penali straordinario (in cui si riuniscono tutti i presidenti d’Italia e di cui sono il segretario) per fare il punto della situazione in quanto la Giunta ha chiesto alle varie camere penali territoriali di formulare proposte per individuare quali siano le criticità che a nostro avviso rendano i processi lenti. Da ciò che ho letto nelle mail ricevute dalle varie camere penali siamo sostanzialmente tutti d’accordo sul fatto che il problema della lentezza dei processi sta nella fase delle indagini preliminari”. 

 

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