Candidati (veri e finti) in pista


Verso le regionali d'Abruzzo: partita la campagna elettorale


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
17/12/2018 alle ore 07:42



Insomma, è cominciata: le liste non sono ancora ufficiali, su molti nomi ci sono ancora perplessità, ma i candidati alle prossime elezioni Regionali abruzzesi si sono buttati in pista. La campagna elettorale è ufficialmente partita. I primi seixtre comparsi sui muri di Lanciano sono quelli dell’assessore alla Sanità Silvio Paolucci, che si autopromuove con cifre da record.

Nessun aumento di tasse, scrive Paolucci (glissando sui tagli delle imposte annunciati con comunicati e conferenze stampa a cominciare dal superticket, e mai attuati), sui milioni investiti, sul debito la cassa il commissariamento che non c’è più e tutto accompagnato con un sorriso ampio che non è certo quello delle migliaia di pazienti che si scontrano giornalmente con liste di attesa chilometriche e servizi e assistenza sanitaria da profondo sud. 

Poi c’è Antonio Di Marco, l’ex presidente della Provincia di Pescara indagato per la tragedia di Rigopiano, che venerdì scorso durante la segreteria provinciale Pd ha dato la sua disponibilità a candidarsi: ma sul suo nome, fortemente sponsorizzato da Luciano D’Alfonso, pende il veto di Giovanni Legnini.

E un altro, attivissimo sui social, e con un vestito nuovo da ambientalista e fortemente convinto è il sindaco di Rapino Rocco Micucci, candidato alle Regionali con Fratelli d’Italia: il suo slogan, anzi il suo hashtag è #adesso, come se non ci fosse un domani. E in effetti per uno che ha fatto di tutto, passando dal centrodestra alle simpatie per Renzi e il centrosinistra, meglio puntare tutto su #adesso e non volgere lo sguardo al passato.

E il futuro chissà. Insomma, da Rapino Micucci prepara il grande salto in Regione: e a quanto pare è l’unico che punta fortemente su Marsilio, definito da lui “il miglior candidato possibile per l’Abruzzo”. Per ora è l’unico a crederci.

ps: il resto della coalizione è ancora convinto che quel nome possa essere accantonato: i sondaggi infatti lo danno perdente, mentre il centrodestra vorrebbe provare a vincere, Legnini e Marcozzi permettendo.

 

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