Regionali d'Abruzzo, quanti sindaci chiedono il rinvio a maggio...


Maurizio Bucci a Impaginato: "Celebrarle a febbraio è follia pura"


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
13/12/2018 alle ore 18:50



Elezioni Regionali, quanti sindaci chiedono il rinvio a maggio. Basta sentire Maurizio Bucci: "Celebrarle a febbraio è follia pura".

I candidati quasi decisi (tranne per il centrodestra) ma qualcuno non ha fatto i conti con un probabile imprevisto che potrebbe (visto il periodo in cui si andrà alle urne) creare qualche problema, ossia il maltempo. Imprevisto che però non è passato inosservato a Maurizio Bucci, sindaco di Gamberale (CH), il quale ha sottolineato l’importanza di questo fattore che potrebbe creare non pochi problemi agli elettori delle zone montane, soggette in quei giorni al probabile verificarsi di neve e ghiaccio.

Cattive condizioni meteo significherebbero votanti in meno e per tali ragioni il sindaco ha deciso di inviare una lettera (coinvolgendo altri sindaci abruzzesi) al Ministro degli Interni, al presidente vicario della Regione Abruzzo Giovanni Lolli e per conoscenza al presidente di Corte d’Appello Fabrizia Ida Francabandera e al presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, per chiedere il rinvio delle elezioni spostandole dal 10 febbraio 2019 al 26 maggio 2019. 

Nel testo della richiesta si legge: “Tra i 100 Comuni più alti d’Italia ben 10 sono abruzzesi e in particolare in Abruzzo 31 Comuni sono localizzati oltre i 1.000 mt. slm, 14 oltre i 900 mt. slm e 30 oltre gli 800 mt. slm, altezze che ovviamente dimostrano come il territorio abruzzese sia per il 25% territorio montano e la cui popolazione residente raggiunge quasi i 75.000 abitanti. La data del 10 febbraio significherebbe anche che tutta la campagna elettorale nelle aree interne sarebbe fortemente penalizzata dalle condizioni meteo, quindi con l’esclusione di molti territori alla partecipazioni ai comizi elettorali. Garantire il diritto di voto a tutti gli elettori abruzzesi è sacrosanto e chiedere lo slittamento della data delle elezioni, evitando ulteriori polemiche o ricorsi, sia la cosa più logica da mettere in atto che prevarica ogni qualsiasi altra ragione di carattere politico o economico”.

 

BUCCI

“Avevo già scritto al ministro (per conoscenza) un mese e mezzo fa e al presidente della Corte d’Appello, a Lolli e a Di Pangrazio - spiega il sindaco a Impaginato - dicendo che la scelta era abbastanza particolare perché come ho scritto e riportato sulla lettera l’Abruzzo non è solo costa ma è anche e soprattutto aree interne. Su questa mia nota, al di là di qualche polemica che c’è stata, dalle istituzioni non ho ricevuto notizie. Dopodiché sono stato interpellato da colleghi sindaci che dicevano di essere d’accordo da cittadini e da elettori e poi, negli ultimi quindici giorni insieme a un gruppo di sindaci un po’ variegato delle varie province, abbiamo deciso di riproporre all’attenzione di tutti i colleghi sindaci la possibilità di rinviare la richiesta in qualità di sindaci soprattutto delle aree interne perché francamente è una pura follia il 10 febbraio. Stamattina a Gamberale c’erano 2 cm di neve in una giornata normalissima, immagino soltanto una nevicata agli inizi di febbraio che cosa combinerà. Al di là delle difficoltà oggettive c’è soprattutto la possibilità che molti cittadini non si rechino al voto perché ovviamente chi ha una certa età, in una giornata di sole si fa accompagnare. Così molti elettori probabilmente non andranno a votare ed è una lesione del diritto di voto…non può non essere un problema, è una scelta scellerata. Non dico di accorpare il voto ma almeno votare ad aprile. Non dobbiamo dimenticare che l’Abruzzo negli ultimi anni ha preso botte enormi dal meteo, vi sono stati cittadini senza corrente elettrica 4/5 giorni, danni subiti dalle infrastrutture e, senza evocare stragi varie come Rigopiano,  credo questa scelta sia una vera follia. Ho raccolto già decine di adesioni e invierò la lettera domattina”. 

 

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