Dietrofront manovra e ansie pre regionali: il doppio passo del M5s


Arriva in un momento complesso la visita in Abruzzo del vicepremier Luigi Di Maio


di Leone Protomastro
Categoria: ABRUZZO
13/12/2018 alle ore 18:40



Arriva in un momento complesso la visita in Abruzzo del vicepremier e leader del M5s Luigi Di Maio. Il prossimo fine settimana infatti sarà a Pineto e Lanciano per incontri elettorali in vista delle regionali (sempre che le elezioni non vengano poi spostate a maggio...)

Il nodo si stringe su due elementi. Il primo tocca la manovra dove, dopo il dietro front del premier Conte in quel di Bruxelles, con nel frattempo la perdita di un miliardo nel periodo del braccio di ferro con la Commissione, fanno capolino le prime proteste dei supporters di ieri.

Sui social infatti sta montando la rabbia dei militanti che parlano di "promesse tradite" per via della retromarcia sul deficit da circa 7 miliardi. Alcuni si spingono perfino a dichiarare “non vi voto più".

Il 27 settembre dal balcone che dà su piazza Colonna i vertici pentestellati al governo erano apparsi trionfanti nell'annunciare, alla folla di parlamentari sottostanti, che sì erano finalmente riusciti a far digerire la manovra all'Europa (“non torneremo indietro di un millimetro”). Oggi le cose sono andate diversamente.

Due commenti fanno capolino sulla pagina fb di Luigi Di Maio, che annuncia il provvedimento dello spazzacorrotti, dando appuntamento al 22 dicembre in aula. Lino Porciello gli risponde così: “Approvate lo spazza corrotti e poi governate con chi ha rubato 49 milioni di soldi pubblici, ha un sottosegretario indagato per peculato e l'attuale tesoriere indagato per finanziamento illecito. Allora abbiate il coraggio di eliminare la parola onestà dal vostro vocabolario politico”.

E Massimo Manduchi: “Avete presente quando vi vendono le arance a 1,99 € al chilo, invece che a 2? Il nostro governo fa la stessa cosa e porta il deficit dal 2,4% al 2,04%, perché, fondamentalmente, considera gli italiani dei coglioni che non capendo la differenza tra 2,4 e 2,04, continueranno a pensare che tutto sia rimasto uguale”.

In più, come confermato ufficialmente da Mario Draghi, si è esaurito il bazooka del Qe, che la Banca centrale europea porterà a zero a partire dal primo gennaio 2019.

Tra l'altro la battuta che Silvio Berlusconi ha lanciato alla presentazione del libro di Bruno Vespa, secondo cui alcuni deputati grillini starebbero pensando di abbandonare il Movimento, non è affatto peregrina come dimostrano i numerosi capannelli in Transatlantico e anche nei caffè che danno su piazza del Parlamento: gruppetti in cui i parlamentari penstellati ragionano, proprio ad alta voce, sul futuro nel brevissimo termine.

Serpeggia inoltre un certo nervosismo tra i candidati e gli algoritmi della rete: lo si può scoprire leggendo l'ultimo post sul blog di Beppe Grillo in cui dedica contumelie diffuse, tra gli altri, anche a Berlusconi con l'augurio di «vederlo elevarsi, volare via avvolto in una nube di mistero».

 

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