Ius soli, pressing Boldrini: va approvato entro fine legislatura


Alla cerimonia del Ventaglio la presidente della Camera rivendica i risultati degli ultimi quattro anni: "Abbiamo fatto risparmiare alle casse dello Stato 350 milioni"


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
18/07/2017 alle ore 17:57



La legge sullo Ius soli deve essere approvata entro la fine della legislatura. Dopo la decisione del governo di rinviare la discussione sul provvedimento a settembre, la presidente della Camera Laura Boldrini auspica che non venga affossato definitivamente. L'occasione per tornare a parlare dei migranti e della cittadinanza ai minori stranieri nati e cresciuti in Italia è stata la cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare, durante la quale ha illustrato anche i risultati della Camera nell'ultimo anno. "E' giusto e necessario approvare il provvedimento sullo Ius soli  - ha sottolineato Boldrini - . Rimandarlo sarebbe un torto, e i torti non portano bene. La cittadinanza  è lo strumento principe per l'integrazione. Evitare a chi nasce e studia in un Paese di sentirsi parte della società è impedire l'integrazione. Senza dare integrazione si alimenta la rabbia", ha sostenuto la presidente di Montecitorio,  invitando l'Italia ad aumentare la spesa per lo sviluppo del terzo mondo. "Non basta mandare aziende a investire in Africa - ha osservato -. O la situazione si gestisce in modo sostenibile con un reale sviluppo o i primi a essere destabilizzati siamo noi". Il  Ventaglio, l'ultimo estivo prima del voto, è stata anche l'occasione per un bilancio contabile. "Tutte le attività hanno il segno più, tutti i costi hanno il segno meno - ha commentato Boldrini -. Il segno meno è invece sul bilancio della Camera. Nel 2017 restituiamo 80 milioni di euro. Abbiamo diminuito le spese del personale del 28%, quelle per i beni e servizi del 41,5%, le assicurazioni sono scese del 68,6%. Quindi il totale della spesa è scesa da 732 milioni a 551 milioni. Dal 2013 al 2017 abbiamo fatto risparmiare alle casse dello Stato 350 milioni di euro e non era mai successo. Si poteva fare meglio, certo, ma al netto degli sprechi la democrazia ha un costo e noi dobbiamo rivendicarlo". La presidente della Camera ha poi affrontato il tema dei cambi di casacca in Parlamento. "L'espressione turismo parlamentare non mi piace, è sprezzante - ha commentato -. La situazione politica è molto fluida, abbiamo iniziato con gruppi che oggi non ci sono più, ci sono gruppi divisi, altri hanno perso deputati. Io non trovo disonorevole il fatto che ci possa essere un parlamentare che da un gruppo che non esiste più passa altrove, o anche da uno che ancora esiste. Non è sempre tutto sporco quello che avviene dentro il palazzo". Infine, sui vitalizi ha aggiunto: "Io in quanto Laura Boldrini non ho nulla in contrario nel ricalcolare i vecchi vitalizi. Ma come presidente della Camera non posso ignorare profili costituzionali non banali sui diritti acquisiti. Lo faccio presente. Dopo di che si decida come si ritiene più opportuno e giusto. Ma dal punto di vista istituzionale - ha concluso - io ho il dovere di illustrare anche queste problematiche".

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