Collegamento con la Croazia dal Porto di Pescara: si può fare, si deve fare


Primo passo ripristinare la profondità dei fondali


di Redazione
Categoria: ABRUZZO
11/12/2018 alle ore 16:09



Collegamento con la Croazia dal Porto di Pescara: si può fare, si deve fare. Un auspicio o una promessa? Ne hanno parlato il presidente della Confcommercio Pescara, Franco Danelli, il presidente di Federalberghi Pescara, Emilio Schirato, il presidente del SIB/Confcommercio Pescara, Riccardo Padovano, e per l’Agenzia Marittima Sanmar che opera nel Porto di Pescara, Marco Santori.

Obiettivo l’importanza delle infrastrutture, fra cui il Porto, per il rilancio dell’economia del territorio, si sono alternati diversi interventi.

Secondo Emilio Schirato “è importante per il comparto alberghiero ripristinare un collegamento con la Croazia. Un collegamento che ha portato presenze turistiche in città soprattutto quando prevedeva la partenza da Pescara al mattino ed il ritorno in città alla sera. D’altronde il turismo business è in calo e quindi occorre puntare sul cosiddetto turismo leasure che attira presenze grazie ad eventi, manifestazioni sportive, e anche al passaggio di turisti che utilizzano il Porto e le altre infrastrutture. Si può partire con un collegamento leggero con un aliscafo passeggeri, ma l’ideale sarebbe un collegamento che possa imbarcare anche le auto”.

Poi l’intervento di Riccardo Padovano: “Per superare i motivi ostativi che hanno impedito negli ultimi anni il collegamento con la Croazia, occorre ripristinare la profondità dei fondali. Le compagnie sono interessate al collegamento con la Croazia a patto che si utilizzi il Porto di Pescara che ha la Stazione Marittima, il Posto Dogana, i servizi e gli spazi idonei a terra per l’imbarco.

Per recuperare la profondità dei fondali necessaria a consentire l’ancoraggio dei traghetti o degli aliscafi, pari a circa 6 metri, è necessario effettuare senza indugio il dragaggio di almeno 100.000 metri cubi di materiale che consentirebbero di guadagnare i 3 metri di profondità mancanti.

Il materiale derivante dal dragaggio andrebbe stoccato nella vasca di colmata del Porto di Pescara che andrà prima dell’avvio del dragaggio stesso svuotata di parte dei 250.000 metri cubi di arenile che attualmente la riempiono totalmente. L’arenile proveniente dallo svuotamento sarà utilizzato per interventi di ripascimento sommerso delle zone erose dei comuni costieri che mostreranno di essere interessati al materiale, come già manifestato dal comune di Francavilla al Mare.”

Infine le parole di Marco Santori: “Abbiamo bisogno di un collegamento con la Croazia. La SNAV ha mostrato interesse al bando della Regione ma i fondali erano troppo bassi e ha per ora rinunciato. Bisogna recuperare i fondali al più presto e la politica deve stimolare l’Autorità Portuale di Ancona a procedere al dragaggio almeno per ridare operatività commerciale alle banchine. Il materiale di risulta del dragaggio deve essere stoccato nella vasca di colmata del Porto che deve essere svuotata al più presto”.

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