Di Pillo, altroché se ci stai


Il consigliere comunale di Pescara del M5S tuona dalla sua bacheca "Io non ci sarò" da Salvini


di Lilli Mandara
Categoria: Maperò
06/12/2018 alle ore 10:15



Sorvolando sull’apostrofo a cavolo (un’ego: un po’ troppo per chi prende lo stipendio dal ministero dell’istruzione), veniamo al sodo. Anche Massimiliano Di Pillo, consigliere comunale di Pescara del Movimento 5 Stelle tuona dalla sua bacheca “Io non ci sarò”, all’adunata convocata da Matteo Salvini sabato prossimo a Roma. Il fenomeno è virale almeno quanto la campagna di comunicazione ideata dal muscolare vicepremier, vero azionista del governo giallo-verde (anche giallo, Di Pillo), tutta basata sull’ennesima gogna pubblica per dare alquanti nemici in pasto al suo seguito di odiatori.

Non ci sarà Massimiliano Di Pillo, dunque, che per l’occasione rispolvera il viola della sua prima militanza (Popolo viola, Agende rosse: poi, sulla via di Damasco, venne Beppe Grillo) e un repertorio di argomentazioni tra il giustizialista e il desinistra, buono per rientrare alla bisogna in area Saviano (uno che nella gogna di Salvini c’è finito davvero).

“Io non ci sarò”, dunque: ad assecondare un ego smisurato (senza apostrofo) di chi brucia con un tweet un’operazione (con l’apostrofo) di polizia giudiziaria in corso, di chi abolisce un sistema di protezione che andava magari riformato, ma non cancellato.

E no, Massimiliano Di Pillo: tu ci sei, ogni giorno, ogni alba che sorge, al governo con Salvini e il suo partito. Ci sei con il Movimento 5 Stelle e tutti i compromessi che il contratto di governo impone a te e ai tuoi; ci sei e ci sarai anche sabato, e tutti i giorni che verranno, come ci stavi quando, emulo del ministrone, istigavi anche a Pescara gli sgomberi della povera gente.

Perché le leggi che vuole Salvini in Parlamento passano con i voti del Movimento 5 Stelle, perché le prossime elezioni amministrative, anche in Abruzzo, anche a Pescara, metteranno te e i pentastellati nella scomoda posizione di non poter parlare male del governo e tanti leghisti de noantri nella comodissima posizione di poter parlare male del Movimento 5 Stelle, blindati nelle loro alleanze di centrodestra potenzialmente vincenti. Ci stai, Massimiliano Di Pillo, ci stai dentro fino al collo.

 

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