Brexit, Tajani: L'europarlamento firma solo se rispettati i diritti dei cittadini




Categoria: ESTERI
17/07/2017 alle ore 10:02



Non cambiare i diritti degli europei che vivono nel Regno Unito, trovare soluzioni soddisfacenti per la frontiera con l'Irlanda e un accordo sulla questione economica. Sono le tre condizioni che il Parlamento europeo mette per poter dare i proprio via libera al negoziato che uscirà dal Brexit, assicura il presidente Antonio Tajani in una lunga intervista al quotidiano spagnolo "La Vanguardia". "I britannici hanno approvato il bilancio europeo per il 2014-202 e noi gli chiediamo che rispettino questo accordo, ne più ne meno", spiega Tajani. "Priorità delle priorità", rimane comunque il rispetto "dei diritti dei cittadini" e dei tre milioni di europei che vivono oltre manica. Se dopo il Brexit non ci saranno gli stessi diritti di oggi, il Parlamento europeo non voterà l'accordo", assicura Tajani che ricorda la necessità di portare a termine le trattative per l'uscita di Londra dall'Unione nei tempi prescritti. "Non possiamo aggiungere altro tempo ai negoziati. Dobbiamo concludere prima delle elezioni europee del 2019. Possiamo votare l'accordo tra marzo e aprile, anche se sarebbe già complicato. Per questo è importante concludere il primo accordo entro la fine dell'anno. È un problema dei britannici, non nostro, Sono loro che vogliono andarsene dell'Unione europea, è loro responsabilità quella di finire in tempo i negoziati".

L'esponente di Forza Italia parla poi dell'emergenza migranti, segnalando che il problema "non è l'oggi, ma il domani. Oggi sono migliaia, nei prossimi anni saranno milioni. Per questo è importante lavorare in Africa con una strategia europea", un vero e proprio piano Marshall. Occorre capire i profondità la situazione in un continente dove "cambio climatico, terrorismo, demografia, e guerre", rappresentano una miscela esplosiva. Anche per non ripetere gli errori del passato, come successo con la gestione di alcune delle crisi nei dei paesi africani che si affacciano sul Mediterraneo. "L'errore", ricorda Tajani, è stato quello di uccidere Gheddafi: "gli anglosassoni pensavano che dopo Gheddafi sarebbe arrivata in Libia la camera dei Comuni ma no, non sono arrivati i lord ma i terroristi, i Fratelli musulmani, il Daesh, i trafficanti di armi e persone".

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