Aria di guerra nel Mar Nero: chi attacca chi?




Categoria: ESTERI
26/11/2018 alle ore 13:11



È ancora alta la tensione tra Russia e Ucraina dopo l'incidente sullo stretto di Kerch, fra Mar Nero e Mar d'Azov.

Decine di estremisti di destra infatti stanno dando fuoco a pneumatici, davanti al consolato russo di Leopoli, in Ucraina occidentale, per protestare contro il sequestro di tre battelli militari ucraini, avvenuto a largo della Crimea, da parte delle forze marittime russe.

La dimostrazione è organizzata dai nazionalisti del Corpo Nazionale.

La Russia chiede agli alleati occidentali di Kiev di "intervenire" e "dare una calmata" alla autorità ucraina, "coloro che vogliono mettere a segno punti politici prima delle elezioni presidenziali in Ucraina", lo ha riferito il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.

Il Consiglio nazionale ucraino di sicurezza e difesa si è riunito d'urgenza in piena notte a Kiev, con il presidente Petro Poroshenko, per chiedere al Parlamento di dichiarare la legge marziale.

Poroshenko, ha tuttavia precisato che la legge marziale non significa "una dichiarazione di guerra". "L'Ucraina non ha in programma di fare la guerra a nessuno", ha assicurato il presidente, definendo l'incidente di ieri "non provocato e folle".

Il ministero della difesa ha però reso noto di aver disposto l'ordine di porre le forze armate in stato di allerta operativa.

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