Verso le Regionali: il dibattito nel centrodestra e quella voglia di urne


Di Stefano punta dritto all'obiettivo, ma Febbo replica con la "contingenza" della coalizione


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
20/11/2018 alle ore 19:30



Verso le Regionali d'Abruzzo: il dibattito nel centrodestra continua, complice il ritardo con cui Lega, Fi e Fdi definiscono il nome di chi dovrà sfidare Sara Marcozzi del M5s e molto probabilmente Giovanni Legnini (ma solo con una coalizione più civica che piddina e depurata dei dalfonsiani di stretta ordinanza).

“Se dovessi essere io il nuovo presidente della Regione, Legnini sarà il mio interlocutore privilegiato”. Così il candidato alle Civiche Fabrizio Di Stefano sulla sua candidatura a presidente della Regione Abruzzo.

E a proposito di Legnini, Di Stefano ha aggiunto che più volte gli è stato chiesto come reagirebbe se fosse tra i competitor nella corsa alla presidenza della Regione: “Mi hanno chiesto cosa ne penso e io ho risposto che più qualità si mette in politica, meglio è per gli abruzzesi. Ritengo che Giovanni Legnini sia una risorsa per l’Abruzzo, indipendentemente dalla parte politica con cui dovesse schierarsi o candidarsi. È una risorsa per il bagaglio di esperienze e conoscenze che ha acquisito. Se dovessi essere il prossimo presidente della Regione Abruzzo come auspico e auguro agli abruzzesi,  lui sarà un mio interlocutore privilegiato. Dovremo essere in grado di riunire attorno a un tavolo i migliori dell’Abruzzo, le capacità più belle di tutti i settori professionali, territoriali, politici. Solo se tutto insieme l’Abruzzo migliore concorderà su tavoli di confronto unitari un progetto per rialzare la regione, sarà possibile risollevare questo territorio”. 

CON DI STEFANO

Di Stefano gode già dell’appoggio di Azione Politica e Avanti Abruzzo, ma il suo progetto è quello di far da collante del centrodestra, ossia essere quel nome in grado di convincere tutti visto che da Forza Italia e Fratelli d’Italia non ci sono ancora novità. Di Stefano si augura anche che per la scelta finale del candidato si faccia ricorso alle primarie e si dice pronto a sottoporsi alle valutazioni dell’elettorato. 

Sulla questione dice la sua Mauro Febbo, consigliere regionale di Forza Italia, da sempre alleato di Di Stefano con cui ha in comune la militanza nella destra teatina. Febbo spiega che Forza Italia non ha sinora dato l’ok alla terna di nomi proposta da Fratelli d’Italia. Berlusconi chiede nomi vincenti, abruzzesi, per affrontare la sfida del 10 febbraio 2019. 

“I coordinatori regionali chiederanno di sedere al Tavolo nazionale - continua - Inoltre sarà istituito un tavolo regionale del centrodestra per il programma, a cui siederanno anche le civiche. Sicuramente ci saranno Zelli, Di Matteo e Di Stefano, ma solo se quest’ultimo ritirerà la candidatura che gli verrà chiesta da Bellachioma”. Tuttavia, Febbo lascia intendere che l’intento è comunque quello di giungere a un accordo unitario.

SCENARI

Il ritardo della composizione abruzzese secondo alcune ricostruzioni romane potrebbe essere direttamente proporzionale anche ai mal di pancia governativi di Palazzo Chigi, con il vicepremier Salvini che due giorni fa ha incontrato nuovamente il leader di Fi Silvio Berlusconi per "parlare di politica". Gli azzurri non sono certo in salute: lo dimostrano i sondaggi che li danno in picchiata e la manifestazione di qualche giorno fa a Torino che si è rivelata un flop. Il numero due di Fi, Antonio Tajani, che qualcuno ha epitetato "il commissario liquidatore forzista" ha appena annuncato la sua ricandidatura a Bruxelles, segno che intende tenersi ben lontano dal palcoscenico nazionale dove a trionfare da un lato è l'incertezza e dall'altro la capacità della Lega di fagocitare gli avversari e gli alleati.

Nel mezzo una possibile crisi del governo giallo-verde che in quel caso (e con le mille avvisaglie che non mancano) potrebbe avere un effetto diverso e differente sugli equilibri locali. A cominciare dall'Abruzzo.

Udc/Dc chiedono convocazione coalizione centrodestra

Nel frattempo, il segretario Regionale Udc Enrico Di Giuseppantonio, al termine di una riunione della direzione regionale del partito, svoltasi a Pescara, fa sapere che l’Udc/Dc chiede al più presto la convocazione della coalizione di centrodestra. 

“È necessaria la convocazione di un tavolo di tutte le forze del centrodestra per poter fare una valutazione sulle idee di tutti, che dovranno tramutarsi nel programma della coalizione in vista delle prossime elezioni regionali e per valutare con obiettività e lealtà le candidature alla presidenza”, spiega Di Giuseppantonio. 

All’incontro hanno preso parte i segretari provinciali Andrea Buracchio (Chieti), Valter Cozzi (Pescara), Lino Cipolloni (L’Aquila), e Berardo De Simplicio (Teramo), nonché il segretario amministrativo Carlo Giolitti

L’intento dell’Udc è quello di promuovere un incontro con le altre forze di centrodestra per dare una scossa a una situazione di stallo che si protrae da tempo. Nel documento della direzione regionale si legge: “Intendiamo intraprendere il percorso che ci aspetta da qui al prossimo mese di febbraio con una coalizione coesa e capace di ottenere i consensi degli abruzzesi. Chiederemo ai nostri concittadini un voto ragionato e convinto per far tornare l'Abruzzo ad essere quella regione che nel periodo della Democrazia Cristiana era la più sviluppata e tranquilla dell'intero mezzogiorno d' Italia e d' Europa. L'Udc, come la Dc con la quale ci presenteremo insieme alle regionali, da sempre dà importanza alla collaborazione, alla condivisione delle decisioni per una politica che ha a cuore il bene di tutti e per questi motivi siamo certi che la nostra proposta sarà condivisa. Al tavolo, non ci presenteremo a mani vuote”. 

I dirigenti Udc aggiungono inoltre che nella direzione tenutasi a Pescara sono stati individuati i loro candidati nelle circoscrizioni provinciali: “giovani, uomini e donne da sempre vicini al nostro spirito moderato, cattolico, liberale e democristiano. Soprattutto, persone che vivono quotidianamente il territorio. Molte di loro hanno maturato esperienze amministrative o sono impegnate in associazioni che operano attivamente nelle realtà di molti centri abruzzesi. Puntiamo su di loro per portare avanti il programma dell'Udc-Dc, che guarda a un rilancio serio e fondato del nostro Abruzzo. Lavoro, sanità, attenzione per il sociale, per la ricerca, per l'estensione delle nuove tecnologie, per il miglioramento dei collegamenti. Idee e programmi che porremo all'attenzione dei cittadini, degli amministratori degli Enti Locali, dei partiti e dei movimenti del centrodestra, nella convinzione che insieme davvero potremo costruire di nuovo un grande Abruzzo”. 

 

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