L'Aquila, consiglio comunale sul dossier A24: che cosa si è detto


Fabris: "Noi ci assumiamo la responsabilità di dire che le autostrade sono sicure"


di Maria Trozzi
Categoria: ABRUZZO
20/11/2018 alle ore 07:36



Il presidente del consiglio comunale, Roberto Tinari, ripete più volte: "Queste autostrade sono o no sicure?". Due in contraddittorio con differenti risposte. I tecnici di Strada dei Parchi parlano di condizioni di normalità e calamità: "Per i carichi di servizio sono sicure, per i carichi sismici è necessario adeguare ai nuovi criteri di difesa sismica e accelerazione attesa".

Diversa la risposta del ministero delle infrastrutture e dei trasporti: "Solo se verranno attuate tutte le condizioni del documento (Prot. 23086 del 18 ottobre 2018) le autostrade A24 e A25 saranno sicure" così il dirigente Placido Migliorino, a capo della direzione generale di vigilanza sulle concessionarie autostradali.

CONSIGLIO

E in consiglio comunale, convocato in seduta straordinaria per discutere sulle criticità strutturali dei viadotti dell'autostrada abruzzese, viene approvato un ordine del giorno: acquisita la notizia certa che il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha individuato gli interventi necessari sull'asse autostradale invita il ministero ad indire entro le prossime settimane il quadro definitivo del Piano necessario per permettere la esecuzione e la realizzazione degli interventi previsti.

FABRIS

Spiega Mauro Fabris: "Questa autostrada ha superato i terremoti 2009, 2016 e 2017" sottolinea il vice di Strada dei Parchi che per l'intervento di ripristino definitivo, da aggiungere alle azioni di mitigazione, il problema è dunque far anticipare le risorse necessarie per la messa in sicurezza. Per l'antiscalinamento dei viadotti autostradali con maggiore criticità, sono stati già aperti i cantieri per eliminare il problema e sono stati eseguiti e conclusi diversi interventi. Dei circa 178 milioni di euro necessari per i lavori, 58 milioni arrivano dallo Stato e 120 milioni di euro sono anticipati dalla concessionaria. I problemi di copertura finanziaria statale però hanno fatto slittare al 2021 la restituzione delle somme che la concessionaria dovrebbe continuare ad anticipare allo Stato.

Troppo per una società che deve occuparsi anche di interventi straordinari di messa in sicurezza. Troppo per Strada dei parchi che dal 2017 prova a farsi anticipare le risorse indispensabili alla messa in sicurezza sismica del tratto. Ora, anche se individuate, le somme non sono state ancora assegnate concretamente e, in queste condizioni, i cantieri non possono aprire.

A dicembre inoltre si riaprirà il discorso delle tariffe e i pedaggi autostradali potrebbero tornare a pesare sulle tasche degli utenti se non s'interviene e non ci si organizza in tempo per un eventuale contenimento. In sala si parla anche delle varianti di Toto, per il momento accantonate, che oltre a ridurre i tempi di percorrenza avrebbero garantito una nuova infrastruttura viaria in Abruzzo.

Progetto visto con favore dal consigliere comunale, Lelio De Santis, che interviene in aula: "È una contrapposizione che non aiuta quella tra ministero delle infrastrutture e la concessionaria della infrastruttura" dice De Santis.

CONTROLLI? GIA' FATTI

Il dirigente del dicastero ha esordito parlando di mancanza di conoscenza sul materiale (cemento e acciaio) di queste strutture tanto complesse, mancanza di esperienza che non garantirebbe alcuna certezza: "Se la società vuole approfondire siamo disponibili, ma ripeto vanno eseguiti tutti gli interventi di mitigazione".

Nonostante tutto non perdono di contenuto le dichiarazioni di Strada dei parchi che invece assicura che in condizioni normali il troncone è sicuro e gli interventi di scalinamento hanno eliminato i problemi più delicati dei viadotti. Almeno su questo è d'accordo anche il dirigente ministeriale che però chiede di più, in linea con la relazione del 12 ottobre (Prot. 23086 del 18 ottobre) della direzione del ministero. Provvedimento che, oltre all'ordinanza di limitazione del traffico, dispone prove di carico, monitoraggio continuo per i carichi di servizio e soglie di allerta, un Piano di gestione delle emergenze, un monitoraggio sismico, un sistema di allerta sismica e stabilità di 2 tratti autostradali.

Il tempo trascorso dalla definizione degli interventi e dall'individuazione delle risorse ad oggi rientra tra quelli tecnici per il dirigente del ministero: "Formalmente tutti i problemi dovrebbero essere risolti" dichiara Migliorino, ma di fatto ciò che davvero serve alla società per il ripristino definitivo dell'infrastruttura e per l'azione di mitigazione ancora non arriva, parliamo dei fondi per avviare i lavori che sono ancora bloccati al ministero.

"Non è in discussione cosa dobbiamo fare, ma la copertura finanziaria - ribadisce Fabris - Occorre chiudere l'istruttoria da portare al Cipe" (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e con garbo istituzionale il vice di Strada dei parchi si rivolge alla platea, ai consiglieri e ai parlamentari: "Noi ci assumiamo la responsabilità di dire che le autostrade sono sicure".

In aula consiliare scorrono alcune slide dei 13 viadotti che raggiungono l'Aquila e che attraversano i quartieri abitati di San Giacomo, San Sisto e Pettino. L'aquila ha già visto l'inferno in materia di sicurezza e certi allarmismi, comprese certe sicurezze non può accettarle. L a Città è fin troppo provata dal terremoto del 6 aprile 2009 e chi la vive, anche oggi, si rende conto delle difficoltà e dei quotidiani disagi cui sono sottoposti gli aquilani.

ALLARMISMI? NO GRAZIE

La conseguenza del clamore mediatico e televisivo sulla questione dei viadotti abruzzesi è un atteggiamento che non si può sopportare, spiega la deputata Stefania Pezzopane: "Non giocate sulla nostra pelle, non ci piacciono gli allarmismi. La sicurezza è importante. Abbiamo perso altri 2 mesi per evitare che i fondi venissero presi dal Masterplan ora dobbiamo renderli spendibili. Anche per non ritrovarci di nuovo con il problema dell'aumento delle tariffe a febbraio" e giù a proporre iniziative per sbloccare di fatto gli stanziamenti e garantire i lavori. Dai parlamentari abruzzesi è totale la disponibilità di dialogo con la società e ipotizzano un'azione comune a Roma, proprio mentre si elabora l'ordine del giorno approvato poi dai consiglieri comunali all'unanimità.

L'attenzione mediatica sui viadotti autostradali abruzzesi è costata una perdita secca del 7% del traffico sull'A24 e A25, nonostante la riduzione delle tariffe. A confermarlo è il vice di Strada dei parchi Fabris che mette in chiaro la normativa e le condizioni ai tempi della realizzazione dell'infrastruttura, negli anni '60. Sino ad ora poco conosciuto il fatto che Strada dei Parchi ha da tempo aperto un contenzioso con Anas per lo stato in cui è stata consegnata l'autostrada alla società.

Il passaggio alla concessionaria è avvenuto nel 2002 e la concessione scade a dicembre 2030. Da tempo la società ha posto il problema della sicurezza: "Questa autostrada ha superato i terremoti 2009, 2016 e 2017" e per l'intervento di ripristino definitivo, da aggiungere alle azioni di mitigazione, i problema è di far anticipare le risorse necessarie per la messa in sicurezza di un'opera strategica per finalità di protezione civile (decreto del presidente del consiglio dei ministri 21 ottobre 2003 e successive modifiche).

Inoltre sono a rischio anche i posti di lavori degli operai nei cantieri. Sono 250 milioni di euro in tutto per l'intervento, 58 milioni già anticipati da Sdp, 192 milioni di euro non ancora assegnati ma recuperati dal Fondo di sviluppo e Coesione e non più dal Masterplan, cosa che altrimenti avrebbe messo a rischio progetti di sviluppo per la Regione Abruzzo da sospendere in attesa di un reintegro incerto nelle modalità e nei tempi.

 

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