Come sta in salute la sanità abruzzese? Parlano Febbo e Paolucci


Il dibattito di Impaginato dopo lo studio condotto dal ricercatore Aldo Ronci


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
19/11/2018 alle ore 08:19



Botta e risposta sui conti della sanità abruzzese tra l'assessore regionale Paolucci e il consigliere di opposizione Febbo. Impaginato ha provato ad animare il dibattito sul tema che sarà uno dei temi più significativi della campagna elettorale (già iniziata) per le elezioni regionali del prossimo febbraio.

Uno studio condotto dal ricercatore Aldo Ronci tra il 2014 e il 2017 mostra un quadro della Sanità abruzzese ricco di ombre. I corrispettivi per ticket diminuiti del 18,3%, i costi cresciuti del 5,3%, ricavi aumentati del 2,5% e la differenza tra costi e ricavi che fa registrare una perdita di 69.003.000.

La spesa farmaceutica cresciuta del 40,1%, l’acquisto di prestazioni di servizi sanitari segna +4,1% mentre i servizi acquistati da privati cresciuti del 9,1%. Si legge inoltre, di un decremento dei costi del personale pari a -1,7%. La mobilità passiva interregionale, invece, cresciuta del +4,6%.

 

REPORT

Stando a questi dati, si evincerebbe una perdita. Nello specifico, i corrispettivi dei ticket sanitari avrebbero subìto un forte stop poiché molti abruzzesi hanno rinunciato alle prestazioni sanitarie per motivi economici; la spesa farmaceutica non sarebbe tenuta sotto controllo, tanto che secondo l’Aifa, nel 2017 sarebbe stato superato il tetto massimo del 7,96% fissato dal Ministero mentre le prestazioni di servizi dai privati continuerebbero a crescere in maniera esponenziale.

E non è tutto. Dal quadro emerge anche l’intento di sopperire a tali spese troppo elevate tagliando i costi del personale non attuando il turnover, con conseguente peggioramento della quantità e della qualità dei servizi sanitari.

Sempre secondo il sondaggio, il livello dei servizi sanitari non sarebbe stato soddisfacente, ragione dell’aumento della mobilità passiva. Secondo Demoskopika, l’Abruzzo sarebbe quarto in classifica tra le regioni che hanno più costi per la politica, ossia per mantenere il management di aziende ospedaliere e sanitarie.

 

FEBBO

“I dati confermano ciò che ho denunciato in più di un’occasione, ossia la situazione in cui versano le Asl regionali. Il bilancio delle Asl chiude in passivo da 3 anni, passivo riciclato da alcune operazioni molto dubbie” commenta il consigliere regionale Fi Mauro Febbo.

Che osserva: “Vengono iscritti in bilancio ricavi straordinari, per esempio dalla Asl di Chieti che dice di vantare decine di milioni dalla curatela fallimentare di Villa Pini, soldi che mai si riprenderanno e andranno a incidere nei prossimi bilanci. C’è una spesa farmaceutica che ha raggiunto cifre insopportabili, nonostante ai pazienti venga richiesto di portarsi le medicine da casa. C’è una situazione intollerabile sulle postazioni territoriali, peraltro in alcuni casi con un’esposizione costosa che non dà servizi ma produce solamente costi. Sono fortemente preoccupato di ciò che ci aspetterà tra qualche mese. In Regione hanno detto che il bilancio di previsione 2018 chiuderà con un utile di 2,5 milioni mentre il tavolo di monitoraggio dice che chiuderà con una perdita di 70 milioni di euro. Quindi ritengo che qualche problema ci sia e mi fa piacere che il tutto sia stato certificato anche dal professor Ronci, economista di sicura fama, il che ha un certo peso”.

 

PAOLUCCI

Non è dello stesso parere Silvio Paolucci, assessore regionale alla Sanità, che commenta così i dati della ricerca di Aldo Ronci: “In tutta sincerità, disegnare la Sanità della Regione Abruzzo in questi termini è diametralmente opposto alla verità. Il 15 novembre scorso infatti, ci hanno assegnato il punteggio Lea di 202, con una premialità di circa 70 milioni di euro e con conti 2018 che vanno verso l’equilibrio. Non conosco il professor Ronci, preferisco stare alle valutazioni dei Ministeri. Prendere i quantitativi in colonna e farne un’analisi privando di raffronto qualitativi lascia il tempo che trova.”

 

LEA

Il monitoraggio Lea del 2012 e 2013 registra che la Regione si è collocata nell’area di adempienza con impegno sul rinvio al Piano di rientro per gli obiettivi stabiliti dal Piano stesso e sulle criticità quali screening, prevenzione veterinaria, assistenza residenziale agli anziani e assistenza farmaceutica. L’assessore mostra la tabella dei conti economici della sua gestione, ossia il risultato programmato e il risultato effettivo dal 2014 al 2018. Per risultato programmato, si intende un esito deliberato dal Consiglio dei Ministri.

Effettivo, invece, il risultato “che ho portato a casa”, commenta Paolucci, che aggiunge: “Nel 2014 era programmato un +3,9 milioni effettivo e abbiamo avuto un +7,1 effettivo. Nel 2015 un +1,1 programmato e -1,1 effettivo. Nel 2016 -37,9 programmato e -35,7 effettivo. Nel 2017 -23,6 programmato e -15,8 effettivo. Nel 2018 c’è un +2,2 programmato mentre l’effettivo tendenziale è 0. Aggiungo che sarà ancora meglio. In una spesa di 2,4 milioni, quale settore riesce a programmare con una tale precisione? Se rispetteremo i valori previsti dal piano approvato dal Consiglio dei Ministri ( e abbiamo sempre avuto un risultato migliore), avremo altre belle sorprese. Soprattutto, le avrà chi raccoglierà il testimone. L’unico punto è la mobilità”.

 

DUBBI

E aggiunge: “Da quel che vedo Ronci parla solo di quella passiva, non attiva. Un tale ritratto a tinte fosche mi sembra un giudizio più politico che tecnico o comunque, se non politico, non suffragato da realtà oggettiva. I dati, tra l’altro, non hanno solo natura quantitativa ma anche qualitativa. Che poi, cosa vuol dire che beni e servizi aumentano? Messo in tal modo, può voler dire svariate cose. Se però si analizza il dato, si evince che non c’è stata nessuna riduzione del personale. Sì, è vero, la spesa farmaceutica aumenta ma quando ho fatto la previsione approvata dal Consiglio dei Ministri, ho previsto tale aumento per farmaci innovativi e oncologici. Ad esempio, all’inizio del mio mandato, farmaci per l’Epatite C, che da soli sono costati 40 milioni di euro. Perché tale aumento dovrebbe avere “tinte fosche” se ha salvato vite umane? Messo così è un dato quantitativo che non vuol dire nulla ”.

 

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