Il centrodestra che fu non ci sarà mai più


La sparata di Berlusconi e la dura replica di Salvini: né equivoci, né interpretazioni


di l'innocente
Categoria: CapoVerso (rubrica innocente)
13/11/2018 alle ore 13:37

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Il centrodestra che fu non ci sarà mai più.

La dura, ironica replica di Matteo Salvini all'allarme di Silvio Berlusconi stavolta non si presta ad equivoci o interpretazioni. È un punto definitivo. Il Capitano non ha tergiversato. E ha derubricato a barzelletta l'ultima sparata del Cavaliere ("siamo nell'anticamera della dittatura").

Punto e a capo, perciò. Ogni dubbio è svanito: quei due una coalizione non la rifaranno più.

Ognuno per sé e Dio per tutti: il centrodestra che fu non sarà mai un'araba fenice e non resusciterà quindi dalle proprie ceneri. Il centrodestra italiano è morto per volontà di colui che lo fece nascere. E perché incapace di rigenerarsi e rinnovarsi.

Il Berlusconi politico è solo un ricordo: il ricordo di colui che seppe capire ed interpretare. Ha smesso da tempo di interessarsi davvero della cosa pubblica preferendo (ed è pure comprensibile) occuparsi di assicurare un futuro alle sue aziende e alla sua famiglia.

Ha cercato in Matteo Renzi quel che non ha trovato nel suo perimetro di pertinenza ma, fallito il patto del Nazareno, è rifluito nel suo dorato privato. Fingendo di assecondare quella pletora di questuanti senz'arte né parte che ancora lo circonda. Così svogliatamente dice, soprattutto legge!, senza credere alle sue stesse parole. Ma, mentre denuncia il pericolo dittatura, sa di mandare in archivio il suo ventennio. Punto e a capo.

La Lega è diventata grande per oggettiva fortuna, per la bravura del suo dinamico leader e per gli errori reiterati degli altri. Tutti gli altri. Alleati compresi. Come appunto i presuntuosi forzisti e come Fratelli d'Italia, formazione nata non contro (così vorrebbero ora far credere) ma, grazie a Berlusconi e alla sua scaltrezza. Per lucrare sulla legge elettorale di allora e ottenere i seggi assegnati al miglior perdente (fottendo quindi quel presuntuoso di Fini che infatti rimase fuori).

Un gruppo romanocentrico con forti legami familiari e appendice meneghina che però, replicando le divisioni a destra, ha snobbato realtà vive e vegete (vedi l'Ugl e l'Asi) e s'è fatto pure incredibilmente sottrarre dai barbari padani storiche parole d'ordine ("Prima di tutto gli italiani").

Errori capitali che hanno spianato la strada a Salvini anche nella Capitale e in tutto il Sud. Anche per questo il centrodestra che fu non ci sarà mai più.

 

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