Una firma contro il processo a vita: ecco come metterla


Lettera aperta al ministro Bonafede da parte della Fondazione Einaudi


di Jacopo D'Andreamatteo
Categoria: Punture di Spillo
13/11/2018 alle ore 08:53



Su iniziativa del ministro della Giustizia Bonafede a settembre è approdato in Consiglio dei Ministri il ddl “Misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione e in materia di trasparenza dei partiti e movimenti politici”, la testa di ariete del Movimento 5 Stelle promessa già nel primo Vaffa day, insomma qualcosa di davvero prodigioso e indifferibile se l’Aula della Camera il giorno 2 ottobre ne ha dichiarato l’urgenza, sveltendone pertanto l’iter in commissione.

Ma è proprio nelle commissioni riunite Affari Costituzionali e Giustizia che il Governo è intervenuto per emendare il contenuto del testo e modificare anche il secondo comma dell’articolo 159 del codice penale: «Il corso della prescrizione rimane altresì sospeso dalla pronunzia della sentenza di primo grado o del decreto di condanna fino alla data di esecutività della sentenza che definisce il giudizio o della irrevocabilità del decreto di condanna», per di più volendo abrogare il primo comma dell’art. 160 del codice penale.

Non vorrei scendere nei tecnicismi giuridici ma non si comprende come lo stesso ministro Bonafede voglia sospendere la prescrizione fino alla data in cui la sentenza diviene esecutiva, quando avrebbe potuto utilizzare il verbo “interrompere”. Altrimenti non si spiega come possa la prescrizione riprendere il suo corso se il procedimento si è completato. Prescindendo dall’esatto utilizzo della terminologia l’intento è molto chiaro ovvero far sì che i processi penali durino decine e decine di anni, più di quanto già durino adesso. L’Unione delle Camere Penali ha già indetto tre giorni di astensione e la Fondazione Luigi Einaudi in Roma con in testa il suo Presidente l’avvocato Giuseppe Benedetto e altri 14 illustri giuristi e accademici, tra i quali Carlo Nordio e Piero Tony, magistrati e poi ancora il filosofo Corrado Ocone, Rocco Todero e l’ex parlamentare e membro laico del CSM Enzo Palumbo hanno scritto una lettera aperta al ministro Bonafede ponendo domande in grado di far svanire i dubbi di incostituzionalità che aleggiano in questo tentativo di eliminare l’imprenscindibile istituto giuridico della prescrizione.

È possibile sottoscrivere le 8 domande qui e credo che sia un atto semplice quanto necessario per ribadire come sia importante porre un termine al processo penale, molto spesso lungo ed interminabile calvario per l’imputato ma anche per la persona offesa dal reato. Qualsiasi riforma della disciplina del processo penale non può disattendere le garanzie costituzionalmente garantite, eliminando la prescrizione si introdurrebbe una nuova pena, quella della durata del processo. Un processo senza fine, un processo a vita.

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