Coldiretti Abruzzo, tutte le priorità del nuovo mandato. Parla Di Primio


Sostegno allo sviluppo delle imprese e delle attività agroalimentari, tutela del grano Made in Italy


di Anna Di Donato
Categoria: ABRUZZO
02/11/2018 alle ore 15:28

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Coldiretti Abruzzo, tutte le priorità del nuovo mandato. Parla Di Primio, da poco eletto al vertice. Sostegno allo sviluppo delle imprese e delle attività agroalimentari, tutela del grano Made in Italy le priorità.

La Coldiretti Abruzzo, associazione che rappresenta e assiste l’agricoltura italiana, ha un nuovo presidente, eletto da poco più di 15 giorni. Quali sono gli obiettivi del nuovo mandato e quali le richieste al prossimo governo regionale in vista delle elezioni del 10 febbraio? 

"Il mio mandato - spiega a Impaginato.it - sarà mirato al consolidamento degli obiettivi statutari, primo fra tutti il sostegno allo sviluppo dell'impresa e dell'attività agroalimentare in linea con i principi di sicurezza alimentare, tutela ambientale e rispetto del lavoro. Questo vuol dire perseguire nelle sfide firmate da Coldiretti: la difesa del Made in Italy agroalimentare in primis, a partire dalla battaglia per l'etichettatura e la tutela delle eccellenze locali passando per lo sviluppo di filiere dedicate".

Ma ad oggi quali sono maggiori criticità del settore? "L'agricoltura è un settore complesso, che risente di problemi di diverso genere. I principali freni al suo ulteriore potenziamento sono sicuramente la burocrazia e la difficoltà di accesso al credito, che precludono di fatto il settore a molti giovani volenterosi e motivati. Ma il settore agroalimentare è sottoposto anche ad altre importanti variabili che incidono a diversi livelli: le condizioni metereologiche (che fanno i conti con un clima sempre più anomalo) e la situazione politica generale, con particolare riferimento al panorama europeo e all'atteggiamento dell'Unione nei confronti dell'Italia".

E aggiunge: "Si pensi al fatto che l'Ue ha legittimato recentemente in un trattato internazionale la pirateria alimentare a danno dei prodotti made in Italy più prestigiosi accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali con un notevole impatto economico su un Paese, il nostro, che vanta inoltre standard di sicurezza alimentare elevatissimi che lo contraddistinguono. E' proprio su questo ulteriore importante aspetto che Coldiretti sta lavorando alacremente".

Il grano al glifosato che arriva dal Canada vi preoccupa? "Ci ha preoccupato e continua a preoccuparci, tanto che abbiamo iniziato una battaglia per la salute e per l'agricoltura che sta dando i primi importanti frutti. Basti pensare al recente calo delle importazioni del grano canadese. Ma è necessario continuare la strada intrapresa e puntare alla tutela e alla valorizzazione del grano made in Italy, un grano che rispecchia i principi di qualità ed eticità a cui puntiamo, che viene coltivato nel rispetto di regole e procedure precise, che matura al sole ed è la materia prima della dieta mediterranea".

Come tutelare e promuovere il made in Italy? "Gli sforzi di Coldiretti sono orientati a garantire il vero cibo made in Italy attraverso un modello produttivo sostenibile in termini sociali, ambientali, etici ed economici. Ecco perché abbiamo dato vita ad una serie di strumenti diversi per raggiungere questo obiettivo. Penso al progetto di Campagna Amica di cui parlavo prima fino ad arrivare al marchio Fdai e a Filiera Italia, che rappresenta di fatto un patto tra mondo agricolo e industria trasformatrice per mettere al centro il vero prodotto italiano. Ovviamente questi strumenti vanno collegati al tema dell'etichettatura. Il percorso di trasparenza promosso da Coldiretti è iniziato con l'etichettatura della carne bovina nel 2002 ma non è ancora finito. E' un processo lungo su cui Coldiretti non si è mai arresa. Hanno attualmente l'indicazione dell'origine carne di pollo, uova, frutta e verdure fresche, miele, olio evo, pesce, latte e formaggi, derivati del pomodoro. L'origine obbligatoria manca ancora a salumi, carne di coniglio, carne trasformata, marmellate, pane, insalata in busta, frutta e verdura essiccata".

Spazio all'Abruzzo, le cui eccellenze non sono ancora sufficientemente tutelate. Dove è mancata la politica in questo?  "Tutto è migliorabile e sicuramente il tema delle filiere è cruciale per cui questo aspetto va maggiormente perseguito dalla politica con gli interlocutori giusti. Non dobbiamo inoltre scordare che la tutela dell'agroalimentare passa anche attraverso la tutela dell'ambiente. In questo senso ricordiamo che gli agricoltori, oltre ad essere produttori di cibo, sono custodi del territorio. In tal senso va attuata una valorizzazione che passi attraverso la salvaguardia e la promozione delle eccellenze tutte e la tutela del nostro invidiabile territorio".  

E infine, cosa chiedete al prossimo governo regionale? "Regole chiare e tempi certi oltre allo snellimento dell'apparato burocratico per quanto concerne gli strumenti offerti dall'Unione Europea come per esempio il Psr. Ma anche una certa lungimiranza nel capire le potenzialità di un importantissimo settore e la capacità di metterle in pratica con mezzi e modalità adeguate. A chi governerà chiediamo di venire a conoscere la vita delle aziende agricole in prima persona e di essere al servizio delle imprese, che contribuiscono in maniera diretta all'economia regionale".

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