Sisma, stop contributi ai comuni del cratere dal 1° novembre: ricostruzione a rischio?


Comuni del cratere potrebbero non ricevere più contributi per ricostruzione pubblica e privata


di Emma Derossi
Categoria: ABRUZZO
31/10/2018 alle ore 10:08



Quasi dieci anni dopo anni il sisma del 6 ° grado Richter che nel 2009 danneggiò gravemente L'Aquila e provincia, nuovi problemi nell'orizzonte ricostruzione. I Comuni del cratere colpiti dal sisma furono: Acciano, Barete, Barisciano, Castel del Monte, Campotosto, Capestrano, Caporciano, Carapelle, Calvisio, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequeo, Cocullo, Collarmele, Fagnano Alto, Fossa, Gagliano Aterno , Goriano Sicoli, L'Aquila, Lucoli, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata D'Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne 'Vestini, San Pio delle Camere, Sant'Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant'Angelo e Villa Santa Lucia degli Abruzzi.

CONTRIBUTI A RISCHIO?

Dopo la riunione tenutasi in Regione venerdì 26 ottobre, convocata dal presidente reggente  Giovanni Lolli, il sindaco di Barisciano e coordinatore dei sindaci del cratere Francesco Di Paolo, ha lanciato un'allarme per ciò che concerne la ricostruzione post sisma, che potrebbe essere a rischio. Scadrà infatti martedì 30 ottobre 2018 l'incarico di Raniero Fabrizi, titolare a interim dell'Ufficio speciale (Usrc), incarico che gli consentiva di firmare accordi relativi alla cassa ai Comuni del cratere sia per la ricostruzione pubblica sia privata. Una grana che potrebbe causare lo stop dei contributi, a partire dal 1 ° novembre, per i Comuni del cratere danneggiati dal sisma del 2009, con conseguente paralisi della ricostruzione. 

"E' facile immaginare che non intervenendo un provvedimento di proroga urgente dell'incarico, i comuni non potranno liquidare alle imprese e ai liberi professionisti impegnati nella ricostruzione gli stati d'avanzamento e le parcelle maturate”, spiega Di Paolo, “Tale circostanza si verifica in un periodo dell'anno in cui le imprese devono far fronte al pagamento degli acconti IRPEF e  altre imposte. Evidenzio inoltre che non potranno essere impegnati i fondi per le pratiche di ricostruzione approvate dagli UTR e i Sindaci di conseguenza non potranno firmare i provvedimenti necessari all'avvio dei nuovi cantieri. La conseguenza drammatica di questa situazione sarà un ulteriore rallentamento dei processi di ricostruzione che già sono in una fase di difficoltà” Di Paolo sottolinea che al momento non è stato nominato alcun sottosegretario quale referente del governo sulla ricostruzione 2009, con cui confrontarsi per risolvere con celerità i problemi tecnici e amministrativi.  
“Ci auguriamo”, conclude, “che l'appello rivolto al governo dal tavolo convocato dal presidente Lolli possa trovare al più presto una risposta che impedisca che si verifichino i gravi problemi che il perdurare della situazione attuale potrà innescare. I tantissimi concittadini che ancora sono ospitati nei MAP del cratere attendono da noi Amministratori delle risposte immediate che non possono più essere dilazionate nel tempo a quasi 10 anni da quella terribile notte”.

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