'Ombrelline', Di Stefano: da Pd solo silenzio. Vero esempio di imbarazzante incoerenza


Interrogazione alla Camera dal deputato di Forza Italia. Che dice: "Se fosse successo con un governatore di centrodestra, Stefania Pezzopane avrebbe occupato il Palazzo della regione"


di Ilaria Proietti
Categoria: ABRUZZO
11/07/2017 alle ore 15:51



Il caso delle Ombrelline è ormai dimenticato. Cosa resta della prima polemica della stagione estiva, quella per intenderci che ha investito il governatore Luciano D’Alfonso all’inizio di luglio? A quanto pare, ben poco: una interrogazione alla Camera presentata dal parlamentare abruzzese, Fabrizio Di Stefano di Forza Italia. Un’iniziativa solitaria rispetto ad una vicenda stigmatizzata dai massimi vertici istituzionali, a partire dalla presidente della Camera, Laura Boldrini e deflagrata sui principali media nazionali e persino internazionali. E ora, Di Stefano attende una risposta dal presidente del Consiglio, ma anche dal ministro del Lavoro oltre che da quello per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno sull’uso dei fondi utilizzato per organizzare tra il 30 giugno e sabato 1 luglio nell'Abbazia celestiniana di Sulmona, la seconda edizione di ‘Fonderia Abruzzo’. Una sorta di Leopolda dem in salsa abruzzese. Assurta alle cronache esclusivamente per le polemiche sulle ragazze che hanno tenuto aperti degli ombrelli per riparare dalla pioggia (al mattino) e dal sole (nel pomeriggio) i relatori (uomini) chiamati a parlare sul palco.

“Mi stupisco che i parlamentari abruzzesi del Pd, in particolare, non abbiano ritenuto di portare il caso all’attenzione del governo. E mi stupisco doppiamente per Stefania Pezzopane, un vero esempio di imbarazzante incoerenza, dato che in analoghe situazioni non ha fatto mancare la sua voce: insomma se tutto questo fosse avvenuto con un governatore di centrodestra non mi sarei stupito che taluni sarebbero scesi in piazza per occupare il Palazzo della regione” dice ad Impaginato.it, Di Stefano. Che per la verità ricorda come l’unica a prendere le distanze dall’accaduto sia stata l’altra esponente dem, Maria Amato. E che, a proposito dell'impiego delle ‘ombrelline’ alla kermesse abruzzese, ha detto senza mezzi termini e senza riguardo per la comune appartenenza politica con D'Alfonso:“manco le geishe”.

Ma spenti i riflettori su ‘ombrelline’, ‘geishe’ o ‘ragazze parasole’ che dir si voglia, cosa chiede il parlamentare di Forza Italia? Che venga verificato se sia corretto imputare le spese dell’evento al fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e al fondo sociale europeo (Fse). “Nella programmazione e tra gli obiettivi dei citati programmi vi è il rispetto e il miglioramento delle politiche di genere che, ad avviso dell'interrogante, sono state evidentemente lese, poiché l'episodio delle ‘ombrelline’ ha dato modo di costruire intorno alla donna uno stereotipo negativo” si legge nell’atto di sindacato ispettivo presentato a Montecitorio. E se “risultino impegnate, per l'assistenza delle ‘ombrelline’ all'evento citato, risorse statali, a quanto esse eventualmente ammontino e in caso affermativo se spese di tale tipologia siano rendicontabili, posto che non paiono coerenti con gli obiettivi stabiliti dal fondi menzionati”.