Usa, "Russiagate": prosegue l'attacco del "New York Times" al figlio di Trump




Categoria: ESTERI
11/07/2017 alle ore 14:06



Il "New York Times" prosegue la pubblicazione di indiscrezioni in merito all'incontro avvenuto il 9 giugno dello scorso anno tra il figlio del presidente Usa Donald Trump, Donald Trump Jr., e un'avvocato russo. All'incontro, che stando alle dichiarazioni ufficiali della campagna di Trump avrebbe riguardato questioni come le adozioni di bambini russi negli Usa, il figlio del presidente si sarebbe approcciato in realtà dietro la promessa di informazioni compromettenti sull'allora candidata democratica alla presidenza, Hillary Clinton. Trump Jr. ha risposto alle indiscrezioni del "New York Times" confermando l'incontro, cui parteciparono anche il genero del presidente, Jared Kushner, e quello che allora era il manager della sua campagna presidenziale, Paul Manafort; Trump Jr. ha ammesso anche che l'avvocato aveva effettivamente sostenuto di disporre di informazioni su Clinton che avrebbero potuto aiutare la campagna elettorale di Trump; queste informazioni, ha aggiunto però il figlio del presidente, si sono dimostrate del tutto inconsistenti, e alla fine la discussione ha riguardato proprio temi dell'agenda bilaterale trai due paesi, come le summenzionate adozioni e la lista del governo Usa dei cittadini russi accusati di violazioni dei diritti umani. Ieri, però, il "New York Times" ha pubblicato nuove indiscrezioni che rischiano di complicare la posizione del figlio del presidente, e che hanno immediatamente riacceso la polemica che imperversa da mesi sulla presunta "collusione" tra il presidente Usa e quello russo, Vladimir Putin. Stando a fonti anonime citate dal quotidiano, infatti, l'incontro tra Trump Jr. e l'avvocato russo sarebbe stato mediato da Rob Goldstone, ex reporter di un tabloid britannico; in una mail al figlio del preside Usa, Goldstone lo avrebbe spronato a incontrare l'avvocato russo affermando che le presunte informazioni sulla Clinton erano materiale raccolto dal governo russo nel tentativo di sostenere la candidatura di Trump. Le "fonti anonime" del "New York Times" non rivelano se l'avvocato fosse o meno un emissario del Cremlino, ammette il quotidiano, né esiste alcuna prova che queste informazioni fossero legate in qualche modo all'hackeraggio imputato dall'intelligence Usa alla Russia; ma le indiscrezioni bastano ad accusare il figlio del presidente di essersi prestato a questo incontro sapendo così di esporre il fianco a una influenza russa sulle elezioni presidenziali statunitensi. Ieri il figlio del presidente Usa ha reagito alle nuove indiscrezioni annunciando la nomina di un legale, il penalista Alan Futerfas, e dichiarandosi pronto a fornire qualunque chiarimento necessario al Congresso, che indaga da un anno sulle presunte interferenze russe nel processo elettorale statunitense. Il figlio del presidente Usa ha anche commentato sarcasticamente lo scandalo sollevato dai media e dai politici avversari del presidente:"Scommetto di essere la prima persona in una campagna elettorale ad aver mai partecipato a un incontro per valutare informazioni su un avversario. Quell'incontro non ha rivelato nulla, ma ho voluto nondimeno accertarmene", ha scritto il figlio di Trump. Il senatore Mark Warner, democratico membro della commissione Intelligence del Senato, ha già chiesto che Trump Jr. ed altri siano chiamati a deporre. Frattanto, la Casa Bianca minimizza: "Ho preso parte personalmente a diverse campagne elettorali; incontri di questo genere sono del tutto ordinari", ha dichiarato la portavoce del presidente, Sarah Huckabee Sanders. Trump Jr., ha aggiunto, "non ha colluso con nessuno per influenzare" l'esito delle elezioni.

 © Agenzia Nova - Riproduzione riservata