Apologia del fascismo, sulla legge nuovo 'duello' tra il Pd e il M5s


Il ddl Fiano approda nell'Aula della Camera, in settimana il voto


di Ester Cartolaro
Categoria: Transatlantico
10/07/2017 alle ore 14:47



E' scontro tra il Pd e il M5s sulla proposta di legge presentata da Emanuele Fiano che introduce nel codice penale il reato di propaganda del regime fascista e nazifascista. La legge oggi approda nell'aula della Camera per la discussione generale e in settimana verrà votata. Il M5s in commissione Affari costituzionali ha già dato parere negativo al testo, definendolo "liberticida", ma per il segretario dei Democratici, Matteo Renzi,  "liberticida era il fascismo e non la legge sull'apologia del fascismo". Nel parere espresso in commissione, i deputati del M5s, tra cui Danilo Toninelli e Fabiana Dadone, hanno scritto che la norma indica come penalmente rilevanti anche "condotte meramente elogiative o estemporanee che, pur non essendo volte alla riorganizzazione del disciolto partito fascista, siano chiara espressione della retorica di tale regime o di quello nazionalsocialista tedesco". Dunque, "il provvedimento in esame si palesa quale sostanzialmente 'liberticida'". Per M5s, invece, dovrebbero essere penalmente rilevanti solo le "condotte che risultino oggettivamente offensive, in linea con la giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione". Ma Renzi attacca: "Bisogna dirlo al M5s, era il fascismo liberticida. Almeno la storia!". "Com'è possibile che in oltre 70 anni di storia della Repubblica non sia stato messo nel codice penale il reato di apologia e di propaganda del fascismo - spiega Fiano -, che che ci sia solo un articolo della legge Scelba del 1952? Ora si potrà punire l'apologia con la reclusione da 6 mesi a 2 anni, con l'aggravante per il web". La risposta del M5s non si fa attendere: "l'antifascismo è un valore fondante della nostra Costituzione e del nostro Paese. Un principio - sostiene il capogruppo alla Camera Simone Valente - che non può mai essere dimenticato e neanche messo in discussione, rispetto al quale non è neppure ipotizzabile un passo indietro. Gli attacchi odierni nei nostri confronti che provengono dal Pd sono puramente strumentali. Non permettiamo a nessuno di mettere in discussione principi fondanti della nostra storia e della nostra identità". Il capogruppo alla Camera di Forza Italia, Renato Brunetta, pungola il Pd: "perché non introdurre nella legge Fiano anche l'apologia di comunismo? La storia va letta a 360 gradi, non in un'unica direzione". Il capogruppo di Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale, Fabio Rampelli, si dice strabiliato nel notare che "proprio alla vigilia della pubblicazione del libro di Renzi 'L'Italia va avanti', il Pd alzi la canizza su una pericolosissima minaccia che si aggira per l'Europa. No, non è il terrorismo islamico, non è l'immigrazione. E' il fascismo. Questo è il modo del Pd di guardare avanti per il futuro dell'Italia, introdurre nel nostro ordinamento i reati d'opinione, anzi un unico reato d'opinione, perché si potrà impunemente inneggiare a Stalin e a Osama Bin Laden. La verità è che taluni personaggi del Pd restano profondamente illiberali, faziosi e comunisti dentro". Infine, il segretario della Lega, Matteo Salvini, conclude: "nel 2017 non ha senso il 'reato di opinione'. Un conto sono le minacce, gli insulti o l'istigazione al terrorismo, altra cosa sono le idee, belle o brutte, che si possono confutare ma non arrestare. Le idee non si processano, via la Legge Mancino".

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