L'Aquila, i migranti come i terremotati: i ponti della ricostruzione relazionale


Incontro organizzato dalla Ferpi nell'ambito del Festival della Partecipazione


di Maria Elena Cosenza
Categoria: ABRUZZO
09/07/2017 alle ore 14:01



Come i terremotati dell’Aquila. La sofferenza, lo spiazzamento, la perdita di ogni certezza. E’ un parallelo azzardato ma toccante quello che è stato al centro dell’incontro dal titolo ‘Verso Casa’ che si è tenuto all’Aquila nell’ambito del Festival della Partecipazione. Che ha tentato di tracciare i contorni anche psicologici di questa nuova emergenza. Come lo fu il dramma degli ottantamila abitanti del capoluogo abruzzese travolti dalla tragedia del 6 aprile 2009. E all’Aquila, come per i migranti, un ruolo fondamentale rivestono le relazioni personali. Questa la tesi dibattuta nell’incontro organizzato a L’Aquila dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (Ferpi) che ha scelto anche quest’anno di essere presente al Festival della Partecipazione.

“Il primo fattore comune delle due grandi emergenze, i migranti e il dopo terremoto, è che nessuno sta facendo nulla per affrontare il nodo della ricostruzione delle relazioni” afferma a impaginato.it Toni Muzi Falconi, past president di Ferpi. “E non credo che, da questo punto di vista la responsabilità di questo tipo di ricostruzione che ci troviamo ad affrontare sia da imputare alla responsabilità dello Stato. Dipende dalla capacità di fare comunità, di ricostruire una ‘casa’ intesa non in senso materiale - spiega - ma come insieme di relazioni, rapporti umani, rete sociale”.

“L’obiettivo dell’incontro di oggi - spiega a impaginato.it Letizia di Tommaso, consigliere nel cda di Ferpi nazionale - è quello di sottolineare l’importanza del ritorno ‘verso casa’ sia per i cittadini del post terremoto, come è avvenuto ed avviene ancora a L’Aquila, sia per i migranti in cerca di una casa ‘sociale’”. ‘Verso Casa’ è il tendere delle comunità alla loro ricostruzione nella variabile del tempo delle grandi migrazioni indotte dalla globalizzazione. Un quadro complesso entro il quale rifinire la nuova dimensione umana e relazionale. E l’auspicio di Ferpi è farsi ponte per facilitare il dialogo, anche avvalendosi dei nuovi mezzi di comunicazione. “Il digitale - afferma ancora Di Tommaso - incide molto: abbiamo toccato con mano come sia importante per esempio per lo storytelling del terzo settore. Il digitale - conclude Letizia Di Tommaso - è uno strumento molto importante per il volontariato che lo utilizza per raccontare se stesso”.