Pescara, ma l'aria è inquinata o no? Non si gioca sulla pelle dei cittadini


Il Comune e la tattica perennemente attendista...mai un'azione o una proposta


di Lucia Rossini
Categoria: ABRUZZO
01/10/2018 alle ore 19:37

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“Le sostanze riscontrate erano puramente naturali e non di origine antropica, di conseguenza gli sforamenti non vengono considerati nel computo stabilito dalla legge per l'adozione dei provvedimenti”. 

A Pescara l'aria come il mare? Ovvero, come sulla spiaggia si assiste a periodici divieti di balneazione, ecco che l'allarme passa anche sulla qualità dell'aria con il Comune che assicura: gli ultimi tre sforamenti non sono da smog. L'assessore Di Carlo: "Invito ai sindaci che non hanno ancora ratificato la convenzione a farlo. Pescara pronta a ragionare su area vasta".

Che significa in sostanza? Che il Comune non può fare ancora nulla e prima di preoccuparsi seriamente dovrà attendere il quarto campanello d'allarme: “La nostra preoccupazione – si legge in una nota - è stata tradotta e riportata nella convenzione ratificata dal Comune che stabilisce che dopo quattro sforamenti l'Amministrazione insieme agli altri cinque Comuni del tavolo provvederà ad adottare i rimedi previsti dalla convenzione nei casi di allerta”.

Come dire che il tavolo di emergenza convocato dall'assessore all'Ambiente Simona Di Carlo e dal sindaco Marco Alessandrini per approfondire le cause dello sforamento dei dati (presenti oltre all'assessore Simona Di Carlo anche il direttore dell'Arta Francesco Chiavaroli con Sebastiano Bianco responsabile del Settore Aria dell'agenzia, la dirigente e il responsabile di servizio del Settore Ambiente del Comune Emilia Fino e Giovanni Caruso) ha deciso di attendere una nuova spia. E fino ad allora non si muoverà una foglia.

Dall'incontro è emerso che la qualità dell'aria non è influenzata solo da fattori cittadini, “ma risente dell'area vasta e delle interazioni giornaliere che si verificano attraverso vari vettori”.

Per cui, continuano dal Comune, per dare maggiore trasparenza e condivisione sia ai dati che alle politiche da adottare, il Comune provvederà a “creare un link ad hoc con la sezione del sito dell'Arta grazie a cui la situazione dell'aria e gli altri parametri ambientali analizzati dall'Arta saranno verificabili in tempo reale".

Lecito chiedersi: ma anziché attendere la quarta rilevazione o sperare che gli influssi di traffico esterni si riducano, perché non intervenire ugualmente con un provvedimento, con un blocco temporaneo del traffico, con una qualche inziativa insomma che prevenga una possibile emergenza? Troppo difficile?

 

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