Aggressione Lanciano: lo Stato c'è (e si vede)


La sorprendente rapidità con la quale gli organi inquirenti sono riusciti ad assicurare la cattura dei quattro malviventi


di Garpez
Categoria: La versione di Garpez
10/10/2018 alle ore 15:42



Lo Stato c'è.

La sorprendente rapidità con la quale gli organi inquirenti sono riusciti ad assicurare la cattura dei quattro malviventi che avevano rapinato i coniugi di Lanciano lancia un segnale forte.

Lo Stato c'è.

O, almeno, i suoi “servitori”, ovvero coloro che, nonostante la cronica carenza di mezzi e personale, cercano di riaffermare agli occhi dei cittadini l’esistenza di un apparato di pubblica sicurezza che, al netto di superiori scelte in tema di “legittima difesa”, interviene senza indugio in via repressiva nei confronti di chiunque si renda responsabile di delitti così crudeli ed efferati.

Ed il popolo italiano ha bisogno di sentire che lo Stato c'è, perché non basta reprimere, ma occorre anzitutto prevenire.

E la esatta individuazione degli strumenti preventivi più efficaci è appannaggio esclusivo della politica che deve far sentire la presenza dell' “altra parte" dello Stato, quella parte che il popolo continua ad avvertire ancora lontana, distaccata, occupata ad avvolgersi nelle proprie beghe e litigi interni, dimenticando la base dalla quale il suo potere proviene.

Ed alla quale la nostra Costituzione attribuisce la sovranità.

Essere un popolo sovrano vuol dire riuscire ad arrivare ad un livello tale di immedesimazione tra elettori ed eletti grazie al quale ognuno di noi riconosca in ciascuno dei membri del Parlamento il suo fedele portavoce, che non dimentica nell'interesse e per merito di chi ha ricevuto l'onore e l'onere di “fare le leggi".

Quelle stesse leggi che l'eletto è tenuto a rispettare, ma che è necessario lo conducano, di legislatura in legislatura, ad un livello di benessere e sicurezza superiori.

Senza lasciare indietro nessuno.

Senza lasciar fuggire nessuno dal grembo di uno Stato che deve attrarre e non respingere i propri cittadini.

E la magistratura?

Il potere giurisdizionale non deve temere nessuna attività di “delegittimazione”.

Sia essa la prima garante delle prerogative che la Costituzione le attribuisce.

Continui nella propria opera servente.

I giudici sono la bocca della legge ed a loro viene riservato il supremo compito di garantire l'equilibrio normativo all'interno dello Stato.

Politica e magistratura facciano sentire che nessuno di noi sarà lasciato solo.

Perché, mai come in questo periodo, abbiamo bisogno di scelte forti e coraggiose che ci conducano verso un livello di vita qualitativamente migliore, dove non avvertire più alcun minimo timore circa il fatto che “ce la faremo".

Che “ce la faremo” ad uscire dallo stato di depressione economico grazie ad interventi mirati e strutturali.

Che “ce la faremo” a lasciare i nostri figli liberi di vivere ed affermarsi nello Stato in cui sono nati.

Che “ce la faremo" a non sentirci più in pericolo, perché saremo stati capaci di prevenire anziché reprimere.

Perché abbiamo un fortissimo bisogno di fiducia e di credere, con tutte le nostre forze, che…lo Stato c'è.

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